Il locus albino è storicamente noto come il gene strutturale della tirosinasi, dal momento che le mutazioni a carico di questo locus sono associate all’albinismo, disturbo pigmentario presente in tutto il regno animale, dagli invertebrati all’uomo.
L’albinismo è caratterizzato
dall’assenza o da una riduzione della pigmentazione melanica della cute, dei
peli e degli occhi, tanto da ricevere il nome di albinismo oculocutaneo
(AOC). In un’altra forma meno comune, nota come albinismo oculare (AO), la perdita di melanina è limitata agli
occhi, mentre la pigmentazione cutanea è quasi normale. Ambedue i tipi di
albinismo sono dotati di effetti devastanti a largo raggio, specie per quel
che riguarda la visione e la fotoprotezione della pelle.
Grazie ai lavori di Hearing & Tsukamoto (1991)
e
di Takeuchi (1992) il gene della tirosinasi, sia murino che umano,
sono stati clonati e sequenziati. Nel topo il gene si trova sul cromosoma 7 ed
è composto da 5 exoni e da 4 grandi introni, occupando una porzione
cromosomica di circa 70 kb. Il gene umano ha un’estensione di più di 50 kb
ed è stato mappato sul cromosoma 11 banda q14-q21. Ambedue i geni mostrano
tipiche regioni TATA e CCAAT, e durante la trascrizione vengono impiegati due
promotori.
L’esatta conoscenza della struttura del gene della
tirosinasi ha permesso di determinare quali sono le modificazioni della
sequenza aminoacidica responsabili dell’albinismo del topo. Si tratta di una
mutazione puntiforme
nella regione codificante che dà luogo alla sostituzione di una molecola di
cisteina da parte di una di serina nel primo dominio ricco di cisteina della
molecola della tirosinasi. Questa singola modificazione a carico della
struttura proteica causa la virtuale perdita quantitativa dell’attività
catalitica che si traduce nella mancata sintesi melanica.
È ovvio che la definizione delle mutazioni responsabili
della perdita della normale pigmentazione nell’OCA umano riveste un
interesse fondamentale. Finora è stata descritta più di una dozzina di tali
mutazioni che non sono confinate a una singola regione o dominio e che
scaturiscono da una varietà di meccanismi, incluse mutazioni puntiformi e
inserzioni sia nella regione strutturale che in quella del promoter. Si spera
che a breve scadenza si possa giungere alla comprensione completa del
meccanismo che regola l’espressione della tirosinasi nei vari tipi di
albinismo.