Le diverse parti di una barba
possono essere pigmentate in modo differente, lo stesso può accadere per le
barbule; la parte distale di una piuma, dove le strutture sono più
differenziate, è maggiormente pigmentata; la parte bassa della piuma, dotata
di barbe disunite dall’aspetto cotonoso, è poco pigmentata o non lo è
affatto. Le piume barrate hanno un loro modo di pigmentarsi: sono
i melanociti a stabilire il ritmo di deposizione del pigmento, e questo ritmo
è ereditario, forse basato su un’inibizione transitoria dovuta a una
sostanza secreta dai melanociti stessi.
La
ripartizione dei pigmenti di una piuma è geneticamente determinata, e quindi
è ereditaria. Gli innesti di tessuto embrionale non ancora invasi da
cellule della cresta neurale non possono acquisire i melanoblasti del tessuto
d’origine e vengono invasi dai melanoblasti dell’organismo ospitante. Se l’innesto
è già dotato di un certo numero di melanoblasti propri, quelli dell’ospitante
vanno a urtare contro la barriera eretta da quelli dell’innesto che
conservano le caratteristiche d’origine. Tuttavia, se i melanoblasti
trapiantati non sono sufficientemente numerosi, vengono progressivamente
spiazzati da quelli dell’ospitante.
Spesso le parti inferiori del mantello sono meno colorate
di quelle superiori. A carico di una stessa specie o di una stessa razza si
possono osservare variazioni rapportabili all’età, al sesso e allo stato
fisiologico. Continuando nell’analisi del piumaggio, si può affermare che
esiste una gerarchia in seno ai pigmenti: feomelanina nelle fasi più precoci
dello sviluppo, eumelanina quando il soggetto è più evoluto. I giovani e le
femmine sono più spesso dotati di feomelanina; inoltre, densità e
ripartizione dei pigmenti non sempre è la stessa, dato che la biosintesi
risente sia di influenze genetiche che ormonali, oltre a essere condizionata
dalla maturità del soma.
In seguito a muta parziale da trauma si è osservata la
ricrescita di piume bianche. In questo caso è possibile pensare all’esistenza
di lesioni sia a carico dei melanociti, sia a carico delle terminazioni
nervose che senz’altro controllano la sintesi dei pigmenti. A questo
proposito basti ricordare che nell’uomo è descritto l’incanutimento
[1]
precoce da trauma psichico. Se le acromatosi o le discromatosi si manifestano
al di fuori della ricrescita connessa alla muta, è inutile pensare all’intervento
di fattori capaci di interferire sulla sintesi pigmentaria, in quanto non è mai stato
possibile dimostrare l’entrata di nuovi pigmenti in una piuma a sviluppo
ultimato (né l’uscita
[2]
in caso di acromatosi!).
[1] L'incanutimento o canizie - dal latino canus, bianco - sebbene sia molto comune, è un'affezione di cui si sa ben poco. Tra le cause principali possiamo citare una predisposizione famigliare, preoccupazioni, affaticamento della vista. Sono stati riferiti casi insorti nello spazio di una notte. La notizia dovrebbe essere degna di fede. A questo punto non saprei cosa rispondere se qualcuno affermasse la possibilità di una depigmentazione rapida di una piuma ormai ultimata. È logico che quest'ipotesi necessita di una documentazione, tuttavia dal punto di vista biologico capello e piuma non sono poi molto dissimili. Attendo lumi!
[2] Il corsivo ha ovviamente uno scopo ironico, in quanto vedremo che il colore della melanina è capace di scomparire per fenomeni chimicofisici.