Qualsiasi tipo di pigmento viene depositato sulle piume
quando le barbe sono in formazione. Intervenuta la cheratinizzazione, la piuma
non può più ricevere pigmenti; quelli presenti possono al massimo andare
solo incontro ad alterazioni per cause chimiche o fotochimiche. Non scordiamo
tuttavia che la piuma, ultimato il suo sviluppo, non è scissa dall’organismo:
non è come un palo di legno infisso nel suolo, e neppure il palo è avulso
dal suo ambiente, in quanto è in grado di marcire e di spezzarsi.
Le piume, come i peli, continuano a ricevere sostanze
nutritizie e senza dubbio una piuma ormai adulta verrà nutrita molto meno di
un capello, in quanto questo continua a crescere, mentre la piuma matura deve
solo sopravvive fino alla muta, e riceverà senz’altro stimoli trofici dalle
terminazioni nervose poste alla sua base. Questi concetti serviranno a
meditare su due possibili e discussi avvenimenti: la deposizione di
carotenoidi su piume ormai ultimate e le acromatosi più o meno improvvise.
Il pollo ha vita breve se paragonata a quella dell’uomo
e i suoi stress psichici di norma
sono fulminei in quanto per lo più coincidono con la morte rapida per mano di
qualcuno, per cui la letteratura non riferisce nulla di analogo all’acromatosi
improvvisa talora osservabile nell’essere umano. Se qualcuno avrà occasione
di rilevarla nel pollo, abbia la bontà di comunicarlo a tutti gli altri
allevatori. Sono notizie che servono a far luce su un problema apparentemente
semplice com’è quello che stiamo per affrontare, ma che semplice non è
affatto.
La quasi totalità dei colori posseduti dal piumaggio del
pollo è dovuta ai pigmenti, in quanto solo raramente intervengono fenomeni
fisici legati alla luce. Secondo Stevens i carotenoidi contribuiscono solo in
minima parte a colorare in giallo o in arancio alcune piume. I pigmenti
indiscutibilmente più importanti sono le melanine, sia rosse che nere.
Crawford non è in grado di attribuire ad alcun carotenoide la responsabilità
di qualsivoglia colorazione del piumaggio del pollo: questo studioso si limita
ad affermare che i
carotenoidi si possono apprezzare nel piumino di pulcini non eumelanizzati e
che si possono osservare anche in soggetti bianchi ma solo durante la fase di
crescita delle piume.
Abbiamo analizzato i colori strutturali insieme ad altri colori che sono in parte di origine strutturale e in parte di natura pigmentaria. È strano, ma il capitolo dedicato ai colori di origine pigmentaria inizierà con un pigmento nero, quando il nero dal punto di vista fisico non è considerato un colore. Bianco e nero sono i due estremi del colore: una superficie bianca riflette tutte le lunghezze d’onda dello spettro visibile, mentre il nero assorbe tutta la luce che lo investe.
È
tuttavia necessaria una premessa prima di affrontare i dettagli della sintesi
melanica. Se non conosciamo le strutture che verranno colorate, è come
saltare di palo in frasca, col pericolo di tralasciare momenti cruciali per l’attività
melanosintetica e la successiva distribuzione dei pigmenti alle strutture per
le quali sono nati.
La melanina comparve precocemente durante l’evoluzione
delle varie specie, e continua la sua presenza senza fondamentali alterazioni
sia negli Uccelli che nei Mammiferi odierni.