Per
ascoltare il canto di Tomaru, Koeyoshi e Totenko:
http://www.longcrowers.com/html/english/home.html
Per ascoltare il canto del Denizli
Diamo una sintesi di un
interessante articolo apparso su Geflügel-Börse 14/93 firmato
Rüdiger Wandelt, appassionato e competente Giudice di Marburgo, in Assia;
titolo del lavoro: Ein Stimmwunder:
Jurlower Kräher - Una voce miracolosa: il Canterino
Yurlov
.
“Solo dopo la sospirata importazione della razza Denizli
dalla Turchia, avvenuta nel 1987, ha potuto svilupparsi un crescente interesse
per i Galli dal Lungo Canto. Col
loro gorgheggio strascicato per più di 20 secondi superano ampiamente i
Canterini Belgi. Essi suscitano tanto entusiasmo che ormai i Tedeschi si
dedicano all’allevamento di quasi tutte le razze; le principali sono:
o
Bergisches
Kräher - Canterino di Berg - Renania Settentrionale-Westfalia
o
Denizli
- Turchia
o
Totenko
- Giappone
o
Koeyoshi
- Giappone
o
Tomaru
- Giappone
o
Bosniaco
- Bosnia Erzegovina
o
Gallus
musicus - Brasile
o
Jurlow
- Russia
Il gallo Yurlov è noto in Russia Centrale ormai da circa
300 anni. Le notizie storiche sono fornite da un suo appassionato allevatore,
il Signor Ryschow, dei pressi di Wolgograd. Questi galli dovrebbero essere
originari del paesino di Drowoseschni, mentre Yurlovo è la località che si
è particolarmente distinta nell’allevamento di questa razza, tuttora
apprezzata in patria, tanto che la sola Wolgograd annovera attualmente 3-4
allevamenti per un totale di circa 120 esemplari. Tra le razze dal lungo
canto, certamente la Yurlov è la gigante: il gallo raggiunge i 5 kg e la
gallina arriva a 4. Il maschio Denizli raggiunge solo 3 kg. Pertanto la Yurlov
non è inferiore alla Jersey Giants, la più pesante in assoluto. Per la forma
a campana è simile all’Amrock. Sono allevati ceppi a cresta semplice e
ceppi con cresta a rosa. Il canto di questo gallo arriva a 11 secondi, e
pertanto non può essere un temibile rivale del Denizli, bensì un’interessante
alternativa alle altre razze. Le pastoie burocratiche hanno finora impedito
agli allevatori russi di esportare i loro soggetti. Attraverso un altro
allevatore di Yurlov abbiamo notizia che essi sono sanissimi, le loro femmine
depongono molte uova di grandi dimensioni, talora di 90 gr, e che l’insolita
voce dei galli ha un suono pieno, morbido, prolungato e senz’ombra di
raucedine. Essi cominciano a cantare dal 7° mese in poi, tralasciando le loro
esibizioni quando vanno in muta, riprendendole non appena essa è ultimata. I
giovani sono tranquilli, mentre gli adulti sono dotati di una certa
aggressività. La passione per questi animali si tramanda di padre in figlio e
i soggetti non vengono venduti, bensì scambiati. Nella ex URSS si fa ancora
distinzione tra basso, baritono e tenore, al contrario della Germania dove il
giudizio si basa sulla durata del canto. In Russia non esistono campionati di
canto e i giudici si limitano a peregrinare di cascina in cascina per valutare
le prestazioni dei soggetti in gara, che avvengono in locali chiusi.
Naturalmente, siccome giudici e allevatori spesso si conoscono bene, l’imparzialità
del giudizio viene talora messa in dubbio.”
Sempre dal Geflügel-Börse 3/94 riassumiamo l’articolo firmato Wolfgang Vits dal titolo Langkräher aus aller Welt - Galli dal lungo canto di tutto il mondo. Mi scuso fin d’ora per il fatto di non alterare l’articolo di Vits ricorrendo a continue postille. Infatti si potranno notare alcune contraddizioni con quanto asserito in precedenza e per un’analisi storico-genetica si rimanda al paragrafo dedicato all’Origine delle Razze Giapponesi, steso grazie alla collaborazione dello stesso Vits, profondo e appassionato conoscitore della materia. [English translation]
“Nell’aprile del 1993 mia moglie si recò in Cina e
acquistò un dipinto raffigurante un gallo e una gallina di una razza che,
secondo il rivenditore, sarebbe caratterizzata da un canto particolarmente
prolungato. Pare che tale razza sia ancor oggi allevata dai coltivatori di
riso di alcuni villaggi nei dintorni di Xian. Quest’informazione non ci
sorprese poiché sapevamo da esperti giapponesi che l’origine di tutte le
loro razze dal lungo canto è da ricercarsi in Cina. Nel 600-900 dC la città
di Xian, ai tempi della Dinastia Tang, era il centro economico e culturale
dell’Impero, e non è improbabile che in quel periodo abbiano preso origine
una o più razze con questa insolita caratteristica. Sulla via
della seta avvenivano gli scambi culturali col Mediterraneo orientale e
quindi con l’Europa meridionale e centrale. Insieme alla seta giungevano in
Occidente anche razze di piccioni e di polli. Molto più tardi questo fatto si
verificò anche attraverso i contatti commerciali con l’India. Non bisogna
meravigliarsi che questi galli, con un canto che ricorda quello del muezzin,
abbiano suscitato vivo interesse nei Paesi Musulmani, diffondendosi ampiamente
in tutto l’Impero Ottomano, giungendo sino ai Balcani e alla Siria.
Superarono le barriere dell’Impero Ottomano e Asburgico, giungendo sino alla
Bergisches Land.
È difficile stabilire se questi polli siano stati
importati dall’Oriente un’unica volta, come vuole una leggenda tedesca, o
se nel corso dei secoli i commercianti li importarono in modo continuativo.
Propendiamo quasi per la seconda ipotesi visto che, proprio un commerciante di
seta di Wuppertal, nella seconda metà del 1800 allevava galli dal canto
protratto. Le scarse notizie potrebbero dipendere dal fatto che un buon
cristiano non doveva propalare ai quattro venti i contatti commerciali coi
Musulmani. I galli della Siria, esistenti un tempo e forse ancor oggi
presenti, i galli della Bosnia dei quali si aveva notizia ancora dopo la
Seconda Guerra Mondiale, e soprattutto i galli Denizli dell’Anatolia
occidentale, si sono sviluppati all’interno dell’Impero Ottomano in
varietà regionali. Loro caratteristica comune e più importante era il grido
prolungato e la cresta eretta; non erano certamente selezionati al fine di
raggiungere un’uniformità cromatica. Probabilmente anche i galli Yurlov
sono giunti nella Russia degli Zar direttamente dall’Asia Centrale, oppure
tramite gli Ottomani, tant’è che la parentela con il Denizli è molto
evidente.
Gli esperti giapponesi sono dell’avviso che i progenitori del Shokoku
siano giunti dalla Cina intorno al 700 dC, durante la Dinastia Tang (618-907),
la cui influenza spaziava dalla Persia alla Corea. In occasione di una mostra
d’arte dell’epoca Tang, tenutasi a Dortmund nel 1993, fu possibile
ammirare raffigurazioni di galli dalla lunga coda con speroni pronunciati e
cresta grande, che stanno a dimostrare l’importanza, nella cultura di quel
periodo, dei galli tipo Phoenix. In
Giappone i Shokoku sono considerati progenitori di tutte le razze dalla lunga
coda e delle attuali razze dal lungo canto.
Il Totenko
risale alla metà del 1800, frutto di una selezione che mirava allo sviluppo
del lungo canto dei galli Shokoku, dall’aspetto dei quali si differenzia
pochissimo. Dal 1988 anche in Germania si continua ad allevare il Totenko che
dal 1990 partecipa ai campionati di canto di Marburgo. Il canto più lungo ha
raggiunto 13 secondi nel 1993; lo standard giapponese reputa normale un canto
di 15 secondi, mentre i galli tedeschi attualmente raggiungono in media solo i
10 secondi.
La stessa origine riconosce il Tomaru, bianconero, nato in Giappone
intorno al 1870, dove è protetto e incentivato dall’Impero Nipponico. I
Tomaru, alla stregua degli Australorp tedeschi, hanno una forte pigmentazione
ed è imponente l’abbondanza di piume alla coda. Hanno un canto più
melodioso rispetto ai Totenko, potendo inoltre raggiungere i 12 secondi.
Completamente diversi sono i giapponesi Koeyoshi, che tuttavia pare debbano il
loro canto protratto ai progenitori cinesi. Si definirono 250 anni fa nella
provincia di Akita.
Durante la gara un gallo viene squalificato se non canta
entro i primi 5 minuti di quelli concessi per l’esibizione. Per una
valutazione ci vogliono almeno 3 gridi, giudicati in base alla melodia, alla
durata e all’intensità. Più della durata, contano la tonalità bassa e il
volume. In Giappone un Denizli raggiunse 20 secondi di durata.
Negli ultimi 5 anni gli allevatori brasiliani hanno
importato parecchie uova da mettere a cova, nonché tre gruppi di soggetti
giovani. Attualmente in Brasile esiste un piccolo gruppo di appassionati di
galli, detti Galli musici, ritenuti da alcuni diretti discendenti del
Bergisches Kräher, importato all’inizio del 1960; altri credono siano stati
introdotti da una Principessa di
Casa Asburgo e sarebbero stati successivamente più volte incrociati con razze
giapponesi, forse anche col Koeyoshi, dato che esistono Galli Musici con
cresta a pisello.
I
Galli canterini del Vietnam, famosi in Estremo Oriente come i Denizli in
Turchia, vengono ritenuti diretti discendenti dei galli cinesi, dei quali
sarebbero gli ultimi stretti parenti”.
Non possiamo
certo tralasciare un brano dedicato alla musica vocale e strumentale degli
uccelli che porta una firma autorevole: Charles Darwin. Ecco cosa dice in L’origine
dell’uomo e la selezione sessuale:
“La voce serve agli uccelli per esprimere varie emozioni
come pena, paura, rabbia, trionfo o semplice felicità. Sembra che venga
talvolta usata per incutere timore, come nel caso del rumore sibilante
prodotto da alcuni uccellini di nido. Audubon racconta che un airone notturno
(Ardea nycticorax) che egli teneva addomesticato, era solito nascondersi
quando si avvicinava un gatto e poi cominciava ad alzare le grida più
terribili, apparentemente godendo della paura del gatto e della sua fuga. Il gallo domestico chioccia
verso la gallina, e la gallina verso i pulcini, quando ha trovato un bel
bocconcino. La gallina quando ha fatto un uovo ripete la stessa nota molte
volte e conclude con una sesta in alto, che sostiene per un tempo più lungo:
così esprime la sua gioia. Alcuni uccellini che vivono in gruppo si chiamano
a vicenda apparentemente per aiuto e, poiché essi volano da un albero
all'altro, lo stormo è tenuto insieme per mezzo del reciproco cinguettio.
Durante le migrazioni notturne di oche e altri uccelli acquatici si possono
udire nel buio venire dal cielo fragorosi clamori dall'avanguardia, cui
rispondono altrettanti clamori da dietro. Certe grida servono da segnali di
pericolo che, come lo sportivo conosce a sue spese, sono compresi dalla stessa
specie e da altre. Il gallo
domestico canta,
e il colibrì cinguetta, trionfante sul rivale sconfitto. Tuttavia il canto
vero e proprio della maggior parte degli uccelli, e diverse grida insolite,
sono principalmente emessi durante la stagione degli amori e servono per
incantare l'altro sesso o semplicemente come nota di richiamo.”
Quando si scrive bisogna fare ben
attenzione a ciò che ci esce dalla penna o dalla tastiera. Le notizie, se non
sono sicure, vanno sempre riferite al condizionale. Mikhail
Romanov, che stimo moltissimo per competenza, preparazione e, ovviamente,
per le sue spiccate doti umane, usa spesso il condizionale. È un topo di
biblioteca pronto a setacciare ovunque, e non poteva esimersi dal
puntualizzare alcune inesattezze di Wandelt e di Vits. Ha inoltre aggiunto
preziose notizie che provengono dall’infaticabile Irina
Moiseyeva, altro topo da biblioteca dal grande fiuto. Con loro due e con
Blistanov, che troverete appresso, a fine ottobre 1995 imbandivo un banchetto
nella mia camera dell’Hotel Sputnik di Mosca. Il banchetto veniva servito
sul tavolino da salotto e gli invitati erano arroccati alla bell’e meglio
sul letto e sulle smilze sedie. Troneggiava uno squisitissimo gallo Yurlov
fatto arrosto da Blistanov, accompagnato da pomodori in salamoia, innaffiato
da abbondante vodka e, per finire, affogato in un delizioso dolce uscito dalle
mani di Irina. Un pomeriggio indimenticabile!
Fig. XXIV. 10 – Il Dr Mikhail Romanov e un gallo Yurlov. Mosca, mercato degli animali, 1995.
Ma ascoltiamo cos’ha da dirci Romanov.
Chi lo desidera può leggere l’originale in inglese,
pubblicato in rete dal
1998.
Russia e Ucraina sono famose per
specifiche razze native di polli. Una di queste è rappresentata dalla
Yurlovskaya golosistaya, o Canterino di Yurlov. Nella letteratura straniera
esiste una mancanza di esatte informazioni su questa razza. Due scrittori
tedeschi, Rüdiger Wandelt e Wolfgang Vits, hanno pubblicato i loro articoli
riguardanti il gallo Yurlov, e adesso troverete alcuni miei commenti relativi
a questi articoli.
§
Wandelt, R. (1993) Ein Stimmwunder: Jurlower Kräher.. Geflügel-Börse,
No. 14, pp. 2-3.
Per la prima volta mi sono trovato di
fronte al dato che i polli Yurlov siano conosciuti da 300 anni. La Dottoressa
Irina Moiseyeva (1992), nella sua revisione assai ampia circa le antiche razze
russe contenuta in Farm Animal Genetic Resources: Rare and Endangered
Native Breeds, afferma che il tempo esatto della creazione di questa razza
è un’idea vaga, all’incirca 100 anni o più. Circa la località in cui
venne creata, Irina riferisce le differenti opinioni, tra le quali sarebbe da
preferire quella per cui pare che sia stato il villaggio Yurlovo nella
provincia di Orel.
§ Vits, W. (1994) Langkräher aus aller Welt. Geflügel-Börse,
No. 3, pp. 2-4.
È per me interessante venire a conoscenza
che nell’area musulmana della Bosnia esiste una razza dal lungo canto, che
fu citata a partire dal periodo successivo alla seconda guerra mondiale.
Ancora circa i galli Yurlov, essi erano in grado di cantare per 25 secondi,
come Irina (1992) ha potuto dedurre dai documenti del Prof Penionzhkevich
(1939).
Vorrei tornare all’articolo di Wandelt.
L’autore ha fatto riferimento a una pubblicazione di S.K. Trusov nella
rivista russa Priusadebnoye khozyaistvo (Il cortile dietro casa), No.1,
1986, in cui parrebbe che lo Yurlov apparentemente sia originato dal villaggio
di Drowoseschni, mentre il suo nome odierno proviene dalla località
Yurlovo o che la superstrada Yurlov conduce a Mosca dove questi polli erano
prevalentemente allevati.
Ho trovato l’originale in russo di
questo articolo: Trusov, S. (1986) Barkhatny golos yurlovskogo [La
ricca voce dello Yurlov]. Priusadebnoye khozyaistvo, No. 1, pp. 18-20,
e ho scoperto alcune inesattezza nel testo tedesco a proposito dell’origine
dello Yurlov. Trusov specifica che esistono parecchie versioni sull’argomento.
Dal momento che l’etimologia del nome di questa razza non è nota con
certezza, Trusov ne propone un’ulteriore versione.
Innanzitutto, una storia di circa 300 anni
di questa razza, come menzionato da Wandelt, è un errore da distrazione. Si
tratta di un contadino parente dei Vorontsovs conosciuti nel villaggio di Drovosechnoye,
regione di Orel da più di 300 anni. L’autore visitò i Vorontsovs che
sono famosi nei dintorni per il fatto di allevare lo Yurlov. Fyodor O.
Vorontsov, un direttore scolastico in pensione, e suo figlio Oleg, capo
agronomo della locale fattoria statale, dissero che i loro bisnonni e i loro
nonni furono presi dalla passione per i canterini pennuti, talché l’hobby
costituisce un’eredità. Ma ciò non significa che i canterini Yurlov siano
stati allevati in questa località per più di tre secoli. Posso solo proporre
che la loro origine sembra debba arretrare alla metà del XIX secolo.
In secondo luogo, Wandelt non ha trasmesso
in modo corretto la spiegazione dell’origine del nome della razza. Esiste un
villaggio Yurievka nei dintorni di Drovosechnoye. In passato alla sue spalle
passava una superstrada. I commercianti acquistavano bestiame dai contadini
del posto e lo portavano, attraverso quella superstrada, fino a Mosca. Lungo
la superstrada si trovavano fucine, mulini a vento, bar e locande. I polli
Yurlov erano proprio allevati dai fabbri, dai mugnai, dai locandieri e dai
contadini dei villaggi adiacenti. Così è possibile che il nome Yurlov sia
derivato dal nome del villaggio, probabilmente dovuto alla trasformazione di
un aggettivo russo Yurievsky, derivato da Yurievka, in un altro aggettivo
Yurlovsky. In ogni caso gli antichi residenti sono sicuri che una regione
vicina alla superstrada alle spalle di Yurievka è la vera patria dei
canterini Yurlov.
In terzo luogo, i galli Yurlov differiscono per la voce dalle altre razze. Noi siamo abituati a sentire chicchirichì:
Gli Yurlov, suddivisi in bassi, baritoni e tenori, si
distinguono in diversi modi, 'gu-gu-gu-gu-u-u' nei bassi, 'ku-gu-gu-gu-u' nei
baritoni e 'ku-ku-gu-gu-u-u...' nei tenori.
Nella rivista è stato fornito l’indirizzo
di Trusov, allevatore amatoriale:
Mr Serghei K.
Trusov
Kaliningrad,
Moscow Region 141070, Russia
Successivamente, corrispondendo con Irina,
lei mi fornì le seguenti informazioni:
“Yurlov. Mie conoscenze sull’origine
dello Yurlov basate sui dati della letteratura (Farm Animal Genetic
Resources..., p. 102). Gli autori sono dell’opinione che lo Yurlov ha
sangue di razze cinesi da carne, di razze combattenti e di popolazioni locali.
Nessuno ha specificato di quali combattenti si tratti. Mi sono consultata con
Blistanov. Mi ha detto che i Malesi non hanno preso parte all’origine dello
Yurlov. È difficile verificare quest’informazione. Ma indubbiamente lo
Yurlov possiede sangue di razze da carne e di razze combattenti.”
Ho un’informazione ulteriore su questa
razza, e l’ho ricevuta da Irina.
Yurlov Crower Cocks
By Nikolai Ivanov
From the
magazine: Ptitsevodnoye khozyaistvo [Poultry Husbandry] No. 24,
p.583-584, 1912
(Traduzione-riassunto dal russo di M.N.
Romanov – Traduzione dall’inglese di Elio Corti)
Durante la mostra della Società Imperiale
Russa di allevamento rurale tenutasi nel museo del pollame dal 13 al 17
novembre dello scorso anno, fu allestita una competizione di galli canterini
allo scopo di far conoscere i metodi che sono stati adottati dagli allevatori
di pollame delle province centrali. Tra i galli in gara di canto erano
presenti i cosiddetti canterini Yurlov che avevo portato da Yelets, provincia
di Orel. Anche se dall’aspetto piuttosto solido, questi galli erano dei
mezzo sangue allevati dai contadini dei distretti di Yelets e Livny.
Secondo i racconti di anziani residenti,
lo Yurlov apparve per la prima volta in quella località più di 50 anni fa.
La sua origine è attribuita a un soldato sconosciuto che aveva portato con
sé delle uova di alcuni polli giganti da una lontana contrada dopo che aveva
terminato il suo servizio. Il nome della razza prese origine dalla Fiera
Yurlov che si tenne nel villaggio Izmalkovo dove questo pollo era
prevalentemente portato per essere venduto.
Il piumaggio prevalente del gallo
assomiglia a quello della Brahma pluriorlata con le lanceolate paglia argento,
tarsi nudi o lievemente impiumati, cresta semplice oppure a rosa. Anche le
femmine sono scure, sono dotate di piccole chiazze bianche disseminate su
tutto il piumaggio e depongono parecchie uova di grandi dimensioni. Queste
parti dei distretti di Yelets e Livny, dove gli Yurlov sono allevati, sono
stati a lungo considerati dagli esportatori di uova come il meglio nella
produzione di uova grandi.
È interessante che questo pollo è stato
allevato sinora senza incrociarlo assolutamente con altre razze, ma i galli
con voce possente vengono selezionati per costituire un ceppo.
Non sappiamo se nell’uomo esista qualche
relazione tra voce e salute, ma nei galli esiste indiscutibilmente. Grazie
alla selezione di galli dalla voce possente - e pertanto dotati di buona
salute - i contadini hanno preservato i soggetti con corpo e uova di grandi
dimensioni. Ed è arcinoto che le uova di Yelets hanno conquistato il primo
posto grazie alle loro grandi dimensioni. Un gallo comune di campagna pesa
abitualmente intorno ai 2 chili e mezzo, ma nei villaggi delle suddette
località si possono spesso incontrare esemplari che oscillano da 4 chili e
mezzo a 6 chili e quasi tutti i galli pesano dai 3 chili e mezzo ai 4 chili e
mezzo.
Alla Mostra avicola di Yelets del 29
settembre di quest’anno è stata esposta una famiglia di canterini Yurlov e
il gallo pesava 5,5 kg e le due femmine rispettivamente 4,3 e 4,1 kg.
Il canto del gallo viene dai contadini
semplicemente misurato in quarti, i quali non posseggono cronometri. Quando si
organizza la competizione all’interno di una casa del villaggio, al gallo
Yurlov viene data della granaglia sparsa sul pavimento in terra battuta. Dopo
aver mangiato, il gallo si mette a camminare in cerchio con il petto sollevato
in modo fiero. I suoi movimenti sono seguiti con attenzione dagli allevatori
che stanno seduti lungo la parete. Uno di loro si dà delle pacche sul
ginocchio, con il palmo della mano si fa scudo alla bocca e comincia a imitare
un debole canto di gallo. Improvvisamente il gallo si mette all’erta, getta
indietro la testa e comincia a cantare il suo chicchirichì. Come obbedendo a
un comando, i contadini cominciano a misurare i quarti con il palmo della mano
drizzato sull’angolo del tavolo oppure su di un bastone. Ogni quarto
corrisponde approssimativamente a un secondo.
L’autore era abituato a sentire un gallo
cantare per 15 secondi. Il più apprezzato è il cosiddetto cantare all’avena,
ruvido, omogeneo, non rauco, con il secondo canto e i canti successivi di
lunghezza simile. Un gallo ingrassato ha una sfumatura specifica, untuosa,
con un tocco rauco. Molto spesso un buon gallo canterino viene barattato con
un montone o con una giovenca. Tuttavia, l’interesse per questo naturale
modo di divertirsi dei Russi è in via di declino sempre maggiore. Pertanto,
il presidente della Società Imperiale Russa del pollame rurale, V.P.
Goncharov, ha stabilito per il 14 novembre dello scorso anno l’inizio del
rinnovamento delle competizioni di galli canterini.
Still from Geflügel-Börse 3/94 we summarize the article by Wolfgang Vits entitled Langkräher aus aller Welt – Long crowing roosters of the whole world. I apologize since now for the fact of not to alter the article of Vits using continuous notes. In fact some contradictions can be noticed with what is previously affirmed and for a historical-genetic analysis please go to the paragraph devoted to the origin of the Japanese Breeds, written thanks to the collaboration of Vits himself, deep and passionately fond of this subject.
"In April 1993 my wife was in China and purchased a painting representing a rooster and a hen of a breed that, according to the seller, would be characterized by a particularly prolonged song. It seems that such breed is still raised today by the growers of rice of some villages in the outskirts of Xian. This information didn't surprise us since we knew from Japanese experts that the origin of all their long crowing breeds is to be searched in China. In the 600-900 AD the city of Xian, at the times of the Dynasty Tang, was the economic and cultural center of the empire, and it is not unlikely that in that period has taken origin one or more breeds with this unusual characteristic. On the silk route there were the cultural exchanges with the eastern Mediterranean area and therefore with southern and central Europe. Together with the silk they also came to West breeds of pigeons and chickens. Very later this fact also occurred through the commercial contacts with India. It doesn't need to marvel that those roosters, with a crow remembering that of the muezzin, aroused vivid interest in Moslem Countries, broadly spreading themselves in the whole Ottoman empire, reaching Balkans and Syria. They overcame the barriers of the Ottoman and Habsburg empires reaching the Bergisches Land.
It is difficult to establish if these chickens have been imported from the Orient only once, as a German legend, or if during the centuries the dealers imported them in a continuous manner. We almost are inclined for the second hypothesis considering that, really a dealer of silk of Wuppertal, in the second half of 1800 was breeding long crowing roosters. The scarce data could depend on the fact that a good Christian didn't have to divulge to the four winds the commercial contacts with the Moslems. The roosters of Syria, existing once and perhaps still today present, the roosters of Bosnia about whom some information was still present after the Second World war, and above all the Denizli roosters of western Anatolia, developed themselves inside the Ottoman empire in regional variety. Their common and more important characteristic was the prolonged cry and the erect comb; certainly they were not selected with the purpose to reach a chromatic uniformity. Probably also the Yurlov roosters directly came in Russia of the Czars from Central Asia, or through the Ottomans, so that the relationship with Denizli is very evident.
The Japanese experts are of the notice that the progenitors of the Shokoku came from China around the 700 AD, during the Dynasty Tang (618-907), whose influence was ranging from Persia to Korea. During a show of art of the epoch Tang, held in Dortmund in 1993, it was possible to admire representations of long tailed roosters with pronounced spurs and great comb, that show the importance, in the culture of that period, of the roosters type Phoenix. In Japan the Shokokus are considered progenitors of all the long tailed breeds and of the present long crowing breeds.
The Totenko goes up to half 1800, fruit of a selection aiming the development of Shokoku long crowing roosters, from whose aspect the former differentiates a little. From 1988 also in Germany they continue to breed the Totenko which since 1990 participates to crowing championships of Marburg. The longest crow reached 13 seconds in 1993; the Japanese standard thinks as normal a crow of 15 seconds, while the German roosters r currently each only 10 seconds in average.
The Tomaru recognizes s the ame origin, black and white, born in Japan around 1870, where is protected and incentivized by Japanese Empire. The Tomaru, like the German Australorps, have a strong pigmentation and the abundance of tail feathers is impressive. They have a more melodious crow in comparison with the Totenko, and besides it could reach 12 seconds.
Entirely different are the Japanese Koeyoshi, nevertheless it seems that their is due to the Chinese progenitors. They defined themselves 250 years ago in the province of Akita.
During the competition a rooster is disqualified if it doesn't crow within the first 5 minutes of those granted for the exhibition. For an evaluation at least 3 crows are wanted, judged in the basis of the melody, of the length and the intensity. More than the duration, the low tonality and the volume are important. In Japan a Denizli reached 20 seconds of duration.
In the last 5 years the Brazilian breeders imported quite a lot of eggs for brooding, as well as three groups of young subjects. Currently in Brazil a small group exists of fans of roosters, said Galli musici, by some reckoned as direct descendants Bergisches Kräher, the latter imported at the beginning of 1960; others believe they have been introduced by a Princess of House Augsburg and subsequently they would have been crossed more times with Japanese breeds, perhaps also with Koeyoshi, since there are Galli Musici with pea comb.
The Singing Roosters of Vietnam, famous in Extreme Orient like the Denizli in Turkey, are thought direct descendants of the Chinese roosters, of which they would be the last narrow relatives."