Le razze degli animali
domestici, benché geneticamente pure rispetto a un numero assai limitato di
caratteri (senza tener conto dei geni modificatori), sono popolazioni più o
meno numerose che presentano nel loro contesto un grado rilevante di
variabilità genetica e quindi una serie di genotipi diversi, benché
piuttosto affini dal punto di vista della manifestazione dei caratteri.
Una
razza-popolazione deve essere concepita come una popolazione di
genotipi, o meglio ancora di geni, la cui distribuzione negli zigoti (cioè
negli individui delle nuove generazioni) è regolata da due meccanismi
fondamentali:
·
la segregazione dei geni
nella gametogenesi, e le numerose combinazioni che si ottengono negli
individui eterozigoti che si producono
·
la probabilità di incontro dei gameti
alla fecondazione, che ovviamente dipende dalla frequenza o proporzione delle
singole classi di gameti rispetto a tutti quelli prodotti nell’intera
popolazione.
È evidente che, nello studio teorico dei problemi
attinenti la distribuzione dei genotipi individuali, ai principi mendeliani
già noti si aggiunge il criterio probabilistico e statistico delle frequenze
con le quali si verificano le unioni fra i gameti che danno origine agli
zigoti. Passiamo quindi ad un esame sommario di questi interessanti aspetti
dei fenomeni ereditari, considerati nell'ambito delle popolazioni animali.