La genetica può essere
suddivisa in tre sotto-discipline:
§
genetica dell’ereditarietà dei caratteri, cioè la
genetica classica
§
genetica molecolare
§
genetica di popolazioni.
Ognuna di queste tre discipline focalizza la sua
attenzione su un diverso aspetto dell'ereditarietà. La genetica classica si
interessa principalmente dei processi genetici che si svolgono negli individui
e di come i geni vengono trasmessi da un individuo all'altro. Pertanto, l’unità
di studio della genetica classica è l’individuo.
In genetica molecolare l’interesse è rivolto
principalmente alla natura molecolare dell'ereditarietà, con l’intento di
chiarire come l’informazione genetica sia codificata nel DNA e come processi
biochimici della cellula traducano l’informazione genetica in un fenotipo.
Pertanto, in genetica molecolare l’attenzione è rivolta alla cellula.
La genetica di popolazioni è quel campo della genetica
che studia l’ereditarietà in gruppi di individui. I genetisti di
popolazione studiano i modelli di variabilità genetica che si trovano
all'interno di gruppi e come questi modelli si evolvano col tempo. In questa
disciplina la prospettiva si sposta dall'individuo e dalla cellula verso una
popolazione mendeliana.
Una popolazione
mendeliana è costituita da un gruppo di individui interfertili che
condividono un insieme comune di geni. I geni condivisi dagli individui di una
popolazione mendeliana costituiscono il pool genico.
Per comprendere la genetica dei processi evoluzionistici
si studia il pool genico di una popolazione mendeliana anziché i genotipi
degli individui che la costituiscono. Fatta eccezione per rari eventi di
mutazione, gli individui nascono e muoiono con lo stesso corredo di geni. Ciò
che varia col tempo dal punto di vista genetico, ciò che si evolve, è la
costituzione ereditaria di un gruppo di individui, connessi, dal punto di
vista riproduttivo, nell’ambito di una popolazione mendeliana.
Le domande che frequentemente i genetisti di popolazione
si pongono sono le seguenti:
q
Quanta variabilità genetica esiste in popolazioni
naturali, e quali forze in natura controllano la variabilità che si osserva?
q
Quali forze evolutive modellano la struttura genetica
delle popolazioni?
q
Quali sono le forze responsabili del verificarsi di una
divergenza genetica tra popolazioni?
q
In che modo le caratteristiche biologiche di una
popolazione, come il sistema di riproduzione, la fertilità e la struttura in
classi d’età, influenzano il pool genico di una popolazione?
Per rispondere a queste domande, i genetisti di
popolazione sovente sviluppano delle equazioni e dei modelli matematici per
descrivere cosa accade al pool genico di una popolazione nelle varie
condizioni storiche e ambientali. Un esempio è dato dall'insieme di equazioni
che descrivono l’influenza dell'accoppiamento casuale sulle frequenze
geniche e genotipiche di una popolazione infinitamente grande, modello che è
detto Legge
di Hardy-Weinberg.
Uno degli scopi essenziali della zootecnica è quello di
stabilire le norme che gli allevatori debbono seguire nella riproduzione degli
animali domestici in vista del loro progressivo miglioramento e adattamento a
determinate condizioni ambientali, agronomiche ed economiche, in modo da
ottenere la massima produttività dai soggetti allevati. La parte della
zootecnica che tratta dei metodi di riproduzione e di miglioramento si fonda
sulle odierne conoscenze di genetica e sullo studio dei fenomeni ereditari non
più considerati individualmente e nella ristretta cerchia delle generazioni F1
e F2
provenienti dall’ibridazione fra individui che si differenziano per uno o
pochi caratteri, bensì nell'ambito più vasto delle popolazioni animali, intendendo con quest’espressione
dei gruppi numerosi di individui
della stessa specie o razza, definiti nel tempo e nello spazio, e
caratterizzati da riproduzione sessuale.
L'aspetto biologico essenziale che definisce le
popolazioni consiste pertanto nella riproduzione
sessuale, mentre un gruppo di organismi che si moltiplicano per
scissione o con altro meccanismo riproduttivo agamico, costituisce un clone.
Neppure le piante o gli animali che si riproducono costantemente per
autofecondazione formano delle popolazioni nel senso genetico del termine.
La genetica di popolazioni è una branca della genetica e
della biologia generale che ha assunto una crescente importanza scientifica ed
applicativa perché, studiando con metodi matematici, statistici e
sperimentali le cause e i meccanismi che determinano la distribuzione e le
variazioni dei genotipi nelle generazioni, fornisce un complesso di modelli
teorici e di prove in grado di chiarire il processo di microevoluzione delle
specie. Dal punto di vista zootecnico, i concetti e i metodi della genetica di
popolazioni si sono dimostrati veramente preziosi, poiché anche i piccoli
allevatori debbono essere interessati alla conoscenza dei meccanismi coi
quali, all'interno delle specie domestiche, si formano le razze e come queste
possano subire progressive trasformazioni e adattamenti a nuove condizioni di
allevamento e di indirizzo zootecnico.