Solo in certe condizioni sperimentali, e ricorrendo a metodiche istochimiche, si puň caratterizzare il DNA mitocondriale.
Per fare un esempio, in cellule
inibite con ribonucleasi o con triidrossi-N-metilindolo durante la pre-profase
mitotica, i mitocondri si colorano con la reazione di Feulgen. La
desossiribonucleasi inibisce invece la reazione cromatica.
Al microscopio elettronico l’mtDNA
č visibile nei mitocondri solo in condizioni eccezionali, e per metterlo in
evidenza č necessario isolarlo con tecniche molto complesse. Innanzi tutto č
necessario ottenere una preparazione pura di mitocondri con
ultracentrifugazione e, una volta isolati, vengono sottoposti a shock
ipotonico liberando per rottura il loro mtDNA che viene raccolto su un retino
ricoperto da un film di carbonio. Una colorazione negativa fosfotungstica
rende visibile la forma dell’mtDNA, che č circolare,
costituito da un filamento
chiuso lungo 5 mm. Questa struttura č presente in tutti i metazoi, dai
nematodi all’Uomo. La lunghezza non č universale, in quanto nei mitocondri
di Saccharomyces cerevisiae č pari
a 25 mm, mentre in Neurospora
crassa varia da 2 a 25 mm.
L’mtDNA rappresenta l’1¸5% del DNA cellulare totale. Nei mitocondri degli epatociti
il numero medio di molecole di mtDNA per mitocondrio assomma a 4-5, che
tuttavia varia in funzione dello stato fisiologico della cellula. L’mtDNA č
localizzato vicino alle creste mitocondriali, alle quali č sovente adeso.
I mitocondri contengono l’enzima
che interviene nella replicazione, cioč la DNA polimerasi, che assicura una modalitŕ semiconservativa. La
conferma di tale meccanismo si č avuta iniettando bromodesossiuridina
radioattiva ai ratti. Isolando il DNA per sedimentazione isopicnica, si puň
dimostrare che č costituito da un filamento pesante, radioattivo, e da un
filamento leggero, non radioattivo. Lo studio dell’incorporazione di
timidina triziata nell’mtDNA di cellule epatiche umane in coltura, dimostra
che l’incorporazione č continua, anche in assenza di sintesi nucleare. Il
mitocondrio possiede quindi un sistema proprio di replicazione dell’mtDNA.
In assenza di nucleo, come nelle
amebe anucleate, l’incorporazione nell’mtDNA di precursori marcati č piů
rapida e di maggior entitŕ. Il nucleo avrebbe un ruolo regolatore nella
replicazione mitocondriale, probabilmente tramite l’intervento di
repressori. Č stato possibile studiare colture sincronizzate di Neurospora crassa
: tutti i mitocondri si dividono e crescono
simultaneamente. Le
fasi di replicazione del DNA nucleare e di quello mitocondriale si alternano
periodicamente. La sintesi di DNA mitocondriale comincia durante la fase
S, raggiunge un massimo nella fase G2 e s’interrompe durante la fase M. Ciň
implica l’esistenza di un sistema di controllo dell’attivitŕ
mitocondriale da parte del nucleo, e il nucleo č informato dell’attivitŕ
del DNA mitocondriale.