I batteri, dotati di un solo cromosoma costituito da una molecola di DNA circolare, si suddividono attraverso un processo relativamente semplice. Dopo la duplicazione del DNA, ogni batterio contiene due cromosomi, cioè due molecole di DNA circolare, ancorati al mesosoma in due punti vicini.
Il mesosoma si scinde in due trascinando con sé un cromosoma: è il processo di citodieresi.
Avvenuta la citodieresi, si ha la formazione di
una membrana che separa le due parti del batterio contenenti ciascuna un
cromosoma.
La mitosi ripartisce equamente il DNA fra le due cellule
figlie, ma il processo di ripartizione è molto più complesso
rispetto a quello dei procarioti per diverse ragioni:
Œ
il DNA si trova distribuito in un numero maggiore cromosomi
i cromosomi sono separati dal citoplasma da una
barriera, rappresentata dall’involucro nucleare
Ž gli organuli citoplasmatici vanno incontro a
modificazioni.
La
mitosi coinvolge quindi sia il distretto nucleare che citoplasmatico, e
precisamente:
·
tutti gli elementi nucleari, e si tratta della cariodieresi
· tutti gli elementi citoplasmatici, costituendo così la citodieresi.
Le
caratteristiche fondamentali della mitosi possono essere così elencate:
§ spiralizzazione
dei cromosomi, che si riuniscono e poi si separano in due gruppi uguali,
rendendo così possibile l’esatta ripartizione del corredo fra le cellule
figlie
§
comparsa
di un fuso di microtubuli nel citoplasma, il fuso mitotico; i microtubuli serviranno da guida ai cromosomi
durante il loro spostamento
§
scomparsa
dell’involucro nucleare
§
ricostituzione
del nucleo delle cellule figlie a mitosi ultimata.
Fig. III. 28 - Mitosi in cellula con 4 cromosomi. Nu indica il nucleolo.
Alla fine della fase S,
o fase sintetica, durante la quale si verifica la replicazione di tutto il DNA
nucleare, ogni cromosoma è costituito da due fibrille nucleoistoniche o cromatidi,
che si presentano contorte e intrecciate, unite dal centromero. Mentre la
cellula diventa sferica e più rifrangente, una fosforilazione degli istoni
provoca una condensazione cromosomica e i cromosomi diventano visibili al microscopio ottico.
Il cromosoma, in profase, è
costituito dall’insieme dei due cromatidi, uniti dal centromero a livello di
una costrizione, detta costrizione primaria.
Ogni cromosoma si avvicina all’involucro nucleare lasciando vuoto uno spazio
centronucleare. Il nucleolo si riduce, fino a scomparire completamente, e il
suo DNA si trova associato a una costrizione secondaria del cromosoma. Nel
frattempo l’involucro nucleare si frammenta in piccole vescicole.
Il centrosoma, localizzato a uno
dei poli nucleari, è immerso in una sostanza densa, detta materiale
pericentriolare. Dal centrosoma si differenziano due procentrioli, uno per
ciascun centriolo, con asse perpendicolare all’estremità di ogni centriolo.
Si formano così due diplosomi, circondati dal materiale
pericentriolare.
Ogni complesso centriolare,
costituito da diplosoma + materiale centriolare, dà origine a microtubuli
disposti a raggiera intorno a ciascun complesso. Tali microtubuli, con l’insieme
diplosoma-materiale pericentriolare, costituiscono l’aster. Si formano così due aster che
migrano in direzione opposta rispetto ai poli del nucleo, mentre i microtubuli
dei complessi centriolari si allungano. A metà della profase gli aster
vengono a trovarsi in posizione opposta rispetto al nucleo.
La premetafase inizia con la
rottura completa dell’involucro nucleare e conseguente dispersione delle
vescicole risultanti. Si differenziano i cinetocori sotto forma di una condensazione lineare tesa da
una parte e dall’altra del centromero. I cinetocori sono centri
organizzativi che giocano un ruolo essenziale nella differenziazione dei
microtubuli. La differenziazione dei cinetocori prosegue fino a trasformarli
in una placca ellittica trilaminare larga 0,5 mm
e alta 1 mm.
Divengono
così funzionali e assicurano la polimerizzazione dei microtubuli con
direzione perpendicolare all’asse del cromosoma. I cromosomi si dispongono
perpendicolarmente alle fibre del fuso, con ciascun cinetocore che guarda uno
dei diplosomi e quindi migrano verso il piano equatoriale della cellula. Nel
frattempo i mitocondri si raccolgono al centro della cellula.
Il cromosoma metafasico si
presenta condensato al massimo e i suoi cinetocori guardano i due diplosomi.
Il fuso mitotico è costituito da un insieme di microtubuli che
possono essere così distinti:
Ø
microtubuli polari,
il 70% dei quali si estende da un polo all’altro della cellula, mentre il
30% si arresta al di sopra o al di sotto del piano equatoriale
Ø
microtubuli cinetocorici,
ancorati ai cinetocori, che uniscono i cinetocori al materiale
paracentriolare, al quale però non si legano.
Questa fase è caratterizzata
dalla ripartizione dei cromosomi in due gruppi identici, in quanto ciascun
cromatide diventa autonomo e si trasforma in un cromosoma indipendente,
migrando verso uno dei due poli cellulari. Il fuso si allunga e si
assottiglia, i microtubuli cinetocorici si accorciano per depolimerizzazione
delle loro estremità polari provocando così lo spostamento di ciascun
cromosoma verso uno dei due poli cellulari.
La citodieresi,
che consiste nella suddivisione del citoplasma in due porzioni contenenti un
nucleo ciascuna, inizia al termine dell’anafase, quando sulla membrana
cellulare compare un solco mitotico.
La telofase ha inizio quando
termina la migrazione dei cromosomi. Ai poli della cellula i cromosomi si
riuniscono a ventaglio in una massa compatta, ipercromica, e prende il via la
ricostituzione del nucleo.
Si tratta di una specie di profase in senso inverso: i
cromosomi diventano meno compatti in quanto si despiralizzano, si
ricostituisce l’involucro nucleare a partire dai frammenti adesi ai
cromosomi e con l’intervento del reticolo endoplasmatico che, durante la
mitosi, si presenta sotto forma di vescicole situate all’esterno del fuso.
Alla fine di questo periodo ricompaiono i nucleoli grazie agli organizzatori nucleolari di alcuni cromosomi.
Fig. III. 29 - Raddoppio cromosomico frutto della mitosi
Contemporaneamente si forma una membrana che separerà le
due cellule figlie. Si tratta della plasmodieresi
o citodieresi: la cellula si strozza a
livello della zona equatoriale a causa di un anello contrattile di
microfilamenti che si formano rapidamente per polimerizzazione di subunità di
actina al di sotto della membrana citoplasmatica. La zona della strozzatura
corrisponde a quella precedentemente occupata dalla piastra equatoriale.
Contraendosi, l’anello di microfilamenti trascina la
membrana citoplasmatica, che si muove formando una chiusura, come un
diaframma. La membrana neoformata, che separa le due cellule figlie, va a
strozzare il fuso. I mitocondri si suddividono a caso fra le due cellule
figlie e le cellule si separano. È terminata così la telofase.