Il Gallo Rosso è stato proposto come tipo standard cui fare riferimento per le mutazioni possedute dai polli domestici e, in linea di massima, questa decisione è stata purtroppo accettata dai genetisti.
Però, forse non tutti i genetisti sono a conoscenza di quanto afferma Elliott Kimball (1959): probabilmente, in origine, il pollo selvatico era tutto nero come Calimero , e può darsi che la tavolozza rosso-nera del maschio e la punteggiatura bruna della femmina si siano evoluti gradualmente. Così, anche se il Gallus ancestrale era un black-red, il suo antenato più antenato potrebbe essere stato un melanotico.
Credo che questo modo di vedere abbia in sé qualcosa che va al di là della preparazione scientifica. Infatti, i punti di vista di Kimball spesso hanno più il sapore dell’intuizione, e l’intuizione stacca di netto lo scienziato comune dal genio. Nonostante fosse un convinto assertore dell’origine monofiletica del pollo domestico, Kimball ci invita a fornirci di forbicine come quelle per tagliare le unghie e di rasare il piumino del Pulcino Rosso della giungla, conservandone solo il quarto basale. Lo stesso si può fare con colorazioni equivalenti, come la Livorno dorata.
Vedremo, come per incanto, apparire pian piano un mantello nero, in quanto la base del piumino è nera, forse in ricordo della situazione primigenia. Se abbiamo la pazienza di rapare tutto il pulcino, alla fine vedremo emergere il pattern dell’extended black, del solid black, del self black, del nero integrale. Abbiamo già accennato a un’idea che potrebbe essere rivoluzionaria: in principio c’era l’eumelanina, e solo per mutazione nacque la feomelanina (Giuseppe Prota, comunicazione personale, 1996).
Fig. V. 3 - Tosatura del pulcino dorato.
L’esperimento
suggerito da Elliott Kimball è in grado di trasformare un pulcino variopinto
in un soggetto uniformemente nero.
Basta rasare il piumino a ¼ della sua
lunghezza.
Sia nel Gallo Rosso della giungla che nel pollo domestico la morfologia delle piume è essenzialmente la stessa. Il colore del mantello del Gallo Rosso è definito come fenotipo rosso a petto nero, in inglese black breasted red, quasi corrispondente a quello della Livorno dorata. Un tratto indispensabile che il maschio rosso della giungla deve assolutamente presentare per essere definito puro, assente però nelle altre specie, è il cuscino bianco, la chiazza di piumino bianchiccio posto alla base delle copritrici della coda, particolarmente evidente durante alcune manifestazioni comportamentali.
Veniamo al dunque, a quel problema di lana caprina che divide costantemente coloro che debbono stilare gli elementi chiave di una colorazione di base del piumaggio. Le lanceolate del collo del Gallo Rosso della giungla - quindi della colorazione dorata - hanno o non hanno una striscia nera centrale? C’è o non c’è questa fiamma della discordia? Quante mele della discordia andiamo raccattando! Basterebbero a sfamare un esercito.
Una delle analisi più approfondite sul piumaggio dei Galli della giungla non la troviamo nei libri di ornitologia. Strano, ma vero. Il motivo è semplice. Necessitas urget ingenium! Così, coloro che debbono fabbricarsi le mosche artificiali come esche da pesca, sanno vita, morte e miracoli delle lanceolate della mantellina. Vita morte e miracoli non è tanto per dire: i moschisti conoscono il ciclo vitale delle piume, sanno che non vale la pena di usare le lanceolate del piumaggio giovanile, non hanno la certezza della loro rapida ricrescita dopo uno strip-tease massivo dei galli da pesca, sanno quali miracoli ittici può suscitare una mosca che non sia dozzinale, emulando così l’evento evangelico.
La tanto discussa fiamma centrale, che nel Gallus gallus può essere accentuata da una buona selezione (Elder, 1979), ha un’estensione variabile a seconda delle sottospecie e a seconda dei punti di vista. Esponiamo i dati con una tabella sinottica, che è sinottica per modo di dire in quanto essenzialmente riassuntiva.
Le
piume ornamentali e le lanceolate della mantellina |
||||
sottospecie |
forma |
colore |
bordo |
rachide |
gallus
- cocincinese |
lunghe,
appuntite |
rosso
fiammante, |
parzialmente
sfrangiato |
marrone
scuro |
spadiceus - birmano |
le piume ornamentali sono come quelle del
cocincinese, ma hanno lunghezza minore |
|||
jabouillei
- tonchinese |
le piume ornamentali sono più brevi e meno
appuntite rispetto a quelle del cocincinese, alle quali somigliano; le
parti rosse del piumaggio sono più scure |
|||
murghi
- indiano |
le ornamentali sono essenzialmente come nello spadiceus;
le lanceolate del collo sono più gialle, e le più lunghe sono giallo
oro con una larga striscia nera centrale |
|||
javanicus
- ex bankiva |
le ornamentali sono essenzialmente come nello spadiceus;
le lanceolate del collo sono più larghe, quasi arrotondate in punta,
molto diverse per forma da quelle delle altre sottospecie |
Frank Elder, ai fini della pesca con mosca artificiale, ritiene che le lanceolate del collo del Gallo Rosso della giungla siano quelle che si prestano meglio rispetto a quelle degli altri galli selvatici, in quanto dotate di forma e qualità perfette. La fiamma centrale è comune a tutte le sottospecie, pur essendo più spiccata nel murghi. Per chi deve confezionarsi le mosche artificiali, non riveste eccessiva importanza la foggia della piuma in quanto, sotto questo profilo, l’una equivale all’altra nelle varie sottospecie.
Ora apriamo bene le orecchie. Elder è dell’avviso che circa il colore esistono innanzitutto variabilità individuali nell’ambito di una stessa sottospecie, e che in tutte quante esiste una caratteristica comune: le lanceolate della parte bassa del collo sono quelle dotate di striscia scura centrale più estesa, essendo le piume di questo distretto quelle di dimensioni maggiori. Man mano che ci si avvicina alla testa la striscia centrale si attenua, restando relegata alla base della piuma, fino a scomparire praticamente del tutto nelle porzioni più alte del collo, dove le lanceolate raggiungono le dimensioni minori.
Per fissare le caratteristiche fondamentali, possiamo dire che il cocincinese ha le lanceolate più lunghe e appuntite, mentre all’estremo opposto si trova il javanicus le cui lanceolate hanno la punta quasi arrotondata, per brevità vince il tonchinese e per estensione della fiamma centrale la palma della vittoria spetta al murghi. Raccogliamo questi dati in tabella.
Caratteristiche
essenziali delle lanceolate della mantellina |
|
gallus |
ha le lanceolate più lunghe ed appuntite |
spadiceus |
rispetto al gallus, presenta lanceolate più corte |
jabouillei |
è la sottospecie dal piumaggio più scuro, dalle
lanceolate più brevi |
murghi |
le sue lanceolate hanno la striscia scura centrale
più estesa |
javanicus |
in questa sottospecie le lanceolate raggiungono la
larghezza massima e sono quasi rotonde in punta |