Romolo il Grande
di Friedrich Dürrenmatt - 1950

Il Pollicoltore incoronato

Una commedia storica
che non si attiene alla storia

Roma, V secolo dopo Cristo. L’impero romano è allo sfascio. Romolo Augusto sembra disgustato dai fasti del passato, sembra quasi compiacersi della marcia trionfale che accompagna la calata dei germani verso Roma, sotto la guida di Odoacre. Nelle casse imperiali non c’è un centesimo. Tutti i beni sono pignorati. Romolo non sembra curarsene. Se ne sta alla larga da Roma, e si dedica serenamente, nel proprio podere, all’allevamento dei polli, che portano i nomi dei grandi del passato: Tiberio, Augusto, Domiziano...

Invano la moglie Giulia, l’imperatore d’Oriente, il futuro genero Emiliano tentano di chiamarlo alla ragione. Invano, il ricchissimo Cesare Rupf - eccelso fabbricante di calzoni - offre a Romolo un’occasione d’oro per salvare l’Impero. Rupf propone milioni di sesterzi e sloggio immediato dei barbari in cambio di Rea - figlia dell’imperatore - e di una salvifica fusione fra impero romano e Superditta Cesare Rupf. Romolo, incredibilmente, rifiuta. E i Germani espugnano Roma. Eppure, proprio nel momento della massima disfatta, l’imperatore e lo stesso Odoacre prenderanno tutti in contropiede. Romani, Germani e lettori.

Una satira brillante e impietosa sul rapporto fra politica ed economia, un racconto incalzante e spesso divertente. Con il suo fare stoico e buffonesco, fintamente sprovveduto, Romolo si erge a giudice, meglio, a boia più che consapevole di un impero marcio, sanguinario e già condannato. E le mirabili saette che scaglia… quelle sono valide e attuali per qualsiasi governo, qualsiasi potentato, in qualsiasi frangente della storia umana.

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lunedì 21 dicembre 2009

foto di Alfredo Colella

Anna Teresa Rossini & Mariano Rigillo

Friedrich Dürrenmatt

Friedrich Dürrenmatt (Konolfingen, 5 gennaio 1921 - Neuchâtel, 14 dicembre 1990) è stato uno scrittore, drammaturgo e pittore svizzero. Dopo un'infanzia piuttosto movimentata durante la quale ebbe già problemi di alcol, si diplomò nel 1941 e studiò filosofia e lingue germaniche a Zurigo e a Berna. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ispirato dalla lettura di Lessing, Kafka e Brecht, iniziò a scrivere racconti brevi e pezzi teatrali. Le sue prime opere sono ricche di elementi macabri e oscuri, trattano di omicidi, torture e morte.

Il suo esordio in teatro con Es steht geschrieben provocò uno scandalo che gli procurò notorietà anche oltre i confini svizzeri. Nel 1947 sposò l'attrice Lotti Geissler. Nei primi anni cinquanta si mantenne scrivendo romanzi Il giudice e il suo boia (Der Richter und sein Henker), Il sospetto (Der Verdacht), che vennero pubblicati a puntate nei giornali. Nel 1956 ottenne fama internazionale con il dramma Visita della vecchia signora (Der Besuch der alten Dame). Il dramma venne rappresentato a New York, Roma, Londra e Parigi e vinse numerosi riconoscimenti. Altri drammi di successo furono I fisici (Die Physiker) e La meteora (Der Meteor) rispettivamente degli anni 1962 e 1966.

Negli anni settanta e ottanta divenne attivo politicamente. Visitò gli Stati Uniti, Israele, la Polonia e il Campo di concentramento di Auschwitz. Nel 1983 muore sua moglie e nel 1984 si risposa con l'attrice e produttrice Charlotte Kerr. Muore il 14 dicembre 1990 in seguito alle conseguenze di un infarto; solamente un anno prima aveva pubblicato la sua ultima opera: La valle del Caos. A Neuchâtel, la città della Svizzera dove l'autore ha vissuto l'ultimo periodo della sua vita, nel 2000 è stato creato il Centre Dürrenmatt, un centro interdisciplinare sorto intorno alla casa dello scrittore, che raccoglie anche gran parte dei suoi dipinti.

Insieme al connazionale Max Frisch, Dürrenmatt è stato protagonista del rinnovamento del teatro di lingua tedesca, trattando in chiave grottesca i problemi della società contemporanea e smascherando le meschinità nascoste dalla facciata perbenista della società svizzera. Anche la produzione letteraria di Dürrenmatt è sempre stata caratterizzata da una pungente satira e spirito critico nei confronti della società. Oltre a numerosi racconti, fra cui spiccano La morte della pizia, L’eclissi di luna, La panne, Il Minotauro, Natale, sono di grande interesse i già citati romanzi Il sospetto, La promessa, Il giudice e il suo boia, nei quali, attraverso il sapiente utilizzo di trame investigative, intende dimostrare una tesi ben precisa: il caso governa i destini umani. Per Dürrenmatt l’accurata costruzione di una rete chiusa di eventi fittizi nella trama di un romanzo, a maggior ragione romanzo poliziesco, dimostra di non essere un valido specchio del reale e di essere una costruzione intellettuale debole.

Tema centrale nella produzione dell'autore è anche il concetto di giustizia. Per Dürrenmatt il complesso poliziesco-giudiziario, nei suoi meccanismi di indagine e di giudizio, è incapace di cogliere il senso più autentico della verità umana. Ciò che spesso sfugge alla giustizia dei tribunali può essere eticamente condannabile, o viceversa. Il racconto La panne. Una storia ancora possibile è un mirabile esempio di un rovesciamento di situazione del protagonista nei confronti del concetto di giustizia, presente anche in altre opere dell'autore.

Dürrenmatt è stato anche pittore, seguendo una passione mantenuta per tutta la vita, parallelamente alla attività di scrittore e drammaturgo. I suoi dipinti si rifanno soprattutto a motivi mitologici o religiosi, come ad esempio il Minotauro o la Crocifissione, o la Torre di Babele. La sua pittura risente dell'influsso degli espressionisti, ma anche di artisti come Giovanni Battista Piranesi o Francisco Goya. In molte opere, specie nelle caricature e nei ritratti, è presente un humour nero e una tagliente critica alle ipocrisie della società.