Lessico


Quintiliano

Marcus Fabius Quintilianus: retore latino (Calagurris, oggi Calahorra, Spagna, nella provincia di La Rioja, ca. 40 - ca. 100), studiò a Roma sotto la guida di Remmio Palemone e Domizio Afro.

Dopo un breve ritorno in patria, l'imperatore Galba lo volle a Roma e nella capitale acquistò rapidissima fama come avvocato, ma soprattutto come insegnante di retorica, stipendiato come tale da Vespasiano; appare ormai come certo che tra i suoi allievi ci fosse Plinio il Giovane. Meno certa la presenza di Tacito tra i suoi allievi. Verso il 90 abbandonò ogni attività per dedicarsi alla letteratura, ma Domiziano lo chiamò ancora a educare i suoi nipoti. Gli premorirono una moglie e due figli.

L'opera fondamentale di Quintiliano è l'Institutio oratoria, in 12 libri, pubblicata verso il 95, e intesa a esporre tutta la formazione di un oratore, dall'infanzia alla maturità. Si comincia con la fanciullezza: metodi educativi, apprendimento della pronuncia e della grammatica (libro I); poi si passa alla scuola di retorica e declamazione (II). I libri successivi entrano nella tecnica oratoria: analisi dei tipi di cause e della struttura formale dei discorsi (III-V). Il libro VI riguarda le qualità emotive del discorso, il VII questioni legali e argomentazioni, l'VIII e il IX le qualità e le figure dello stile e del pensiero e il ritmo prosastico.

Il libro X è il più famoso: trattando il valore della lettura come aiuto per l'oratore, offre un quadro ragionato della letteratura greca e latina, con giudizi interessanti e azzeccati su molti autori. Il libro XI riguarda la memoria e il suo esercizio, il modo di disporre nell'orazione gli argomenti e gli atteggiamenti dell'oratore; il XII il carattere e le qualità morali a lui necessarie.

Il trattato si svolge tutto con uno stile ciceroniano (Cicerone è il grande modello dell'oratoria di Quintiliano), è chiaro e vigoroso, con tutte le qualità pratiche e morali di un trattato scolastico d'alto livello, quale si richiedeva per quell'età, che si può definire ormai “neoclassica”.

Statua a Quintiliano nella piazza principale di Calahorra

Si sa che Quintiliano pubblicò anche il trattato De causis corruptae eloquentiae, di cui nulla è giunto, e alcune orazioni; restano invece sotto il suo nome due raccolte di Declamationes, esercizi retorici che non sono certo opera sua.

L'importanza di Quintiliano è quella di aver codificato, nel momento in cui l'oratoria, venuta meno la libertà politica, si ritrova nelle scuole, le regole della grande tradizione greca e romana e d'aver fatto ciò con notevole equilibrio, attenendosi ai modelli dell'età classica ma senza chiuder gli occhi davanti alle nuove tendenze stilistiche di un Seneca o di un Lucano, per esempio, a cui pure era avverso. Grande fu l'importanza di una tale operazione per le scuole delle età successive.

Liber chronicarum – 1493
di Hartmann Schedel (Norimberga 1440-1514)