Lessico
Lucio Munazio
Planco
Lucius Munatius Plancus
Statua di Lucio Munazio Planco nel Rathaus di Basilea
Corrispondente di Cicerone in Ad Familiares X. Uomo politico romano del sec. I aC, esponente del partito cesariano, fu legato di Cesare durante la guerra gallica. Nel 43 aC fondò Colonia Copia Lugdunum (Lione) e Augusta Raurica, l'attuale Augst, 10 km a est di Basilea.
Alla morte del dittatore si schierò contro i congiurati e contro il Senato, parteggiando per Antonio, ma, allo scoppio della guerra civile, tenne un atteggiamento ambiguo e solo nel 32 passò definitivamente dalla parte di Ottaviano; nel 22 rivestì la censura. Il suo mausoleo si trova a Gaeta (LT) in cima al Monte Orlando.
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Lucio Munazio Planco nacque da una famiglia di cavalieri nel 90 aC forse presso Tivoli (Roma) oppure ad Atina (Frosinone). Morì a 90 anni a Gaeta (Latina) nell'anno in cui nacque Cristo.
Atina - Cittadina del Lazio meridionale, in provincia di Frosinone. Sorge in collina nella val di Comino, nel bacino del fiume Melfa (un affluente del Liri). Importante centro dei Volsci, divenne municipio romano; invaso da popolazioni barbariche, fu sottoposto al dominio longobardo nell’VIII secolo (ducato di Benevento), poi ai conti di Atina e quindi fece parte dei beni dell’Abbazia di Montecassino. Nel 1349 la città fu distrutta dal terremoto e in seguito riedificata dalla famiglia Cantelmi. L’abitato conserva il Palazzo Cantelmi, del Trecento, oggi sede del municipio, e la parrocchiale dell’Assunta del Settecento. Nelle immediate vicinanze vi sono resti romani di una domus imperiale. Centro di villeggiatura, ospita ogni anno un Festival internazionale di musica jazz. Oltre al turismo, l’economia può contare sulle attività agricole e su alcuni stabilimenti cartari. Abitanti (atinati): 4.692 (1996).
Nella sua vita ricoprì diverse magistrature: Console nel 42 aC assieme al triumviro Marco Emilio Lepido e censore nel 22 aC con Emilio Lepido Paolo, che era stato Consul suffectus nel 34 aC. Ottenne l'Imperium per due volte, fu generale, accorto uomo politico, prefetto dell'Urbe, Legatus pro Pretore e fondò due colonie romane che vedremo tra poco.
Nella sua vita politica cercò di sopravvivere, riuscendoci, in tempi estremamente pericolosi, cambiando le proprie alleanze secondo le circostanze. Fu generale al seguito di Gaio Giulio Cesare durante le campagne militari per la conquista delle Gallie e lo seguì pure durante la Guerra civile, attraversando al suo fianco il fiume Rubicone.
Ma fu tanto valente generale quanto abile oratore politico: discepolo nel primo caso di Giulio Cesare e nel secondo di Marco Tullio Cicerone. Giulio Cesare, dopo aver vinto la Guerra Civile, lo invia in Spagna. Nel 46 Giulio Cesare, dopo essere stato nominato Dittatore a vita e Imperatore, lo nomina Praefectus Urbis. L'evento è ricordato da una moneta, un aureo. Sul dritto è rappresentata la vittoria con la scritta C CAES DIC TER e sul verso una brocca con la scritta L. PLANC PRAEF. VRB.
Nel 45 Cesare gli conferisce il governo della Gallia. L'anno successivo, subito dopo l'assassinio di Cesare, Cicerone gli fece giurare fedeltà alla Repubblica. Nel 43 il Senato Romano, su proposta di Cicerone, gli affidò l'incarico di fondare una colonia nella Gallia, che prese il nome di Colonia Copia Lugdunum (Lione), e fu proprio Planco a tracciarne i confini con un aratro, evento commemorato dalla coniazione di una moneta.
Di lì a poco fondò un'altra colonia romana, Augusta Raurica, l'attuale Augst, 10 km a est di Basilea. Nel frattempo i Triumviri Ottaviano, Antonio e Lepido presero il potere in Roma e Munazio Planco si schierò dalla loro parte. I Triumviri decisero di disfarsi dei loro nemici e crearono le liste di proscrizione, ossia liste contenenti i nomi di coloro che dovevano essere messi a morte, tra cui vi furono inseriti i nomi di Cicerone (ucciso dai sicari di Marco Antonio presso Formia), Gaio Plozio Planco (fratello di Lucio Munazio Planco) e Paolo Lepido (fratello di Emilio Lepido).
Dopo la vittoria di Filippi, a Lucio Munazio Planco venne affidato il compito di espropriare le terre di Benevento per darle in premio ai reduci. Nel 36 si trovò al fianco di Marco Antonio nella campagna militare contro i Parti, che ebbe un esito disastroso per i Romani, e si ritirò ad Alessandria d'Egitto.
Filippi - in greco Phílippoi, in latino Philippi. Antica città della Tracia, 16 km a NW della città greca di Kavála. Sorgeva sul luogo di un'antica colonia di Taso, Crenide, che, minacciata dai Traci, si rivolse per aiuto a Filippo II di Macedonia. Questi sconfisse i Traci e ottenne la cessione dell'intero territorio occidentale a partire dal fiume Nesto; la città prese allora dal re il nome di Filippi (358-357 aC) e divenne il centro più importante della zona aurifera del Pangeo. Dopo la famosa battaglia la città divenne colonia romana. Nei pressi di Filippi, nell'autunno del 42 aC, si combatté in due riprese una delle più celebri battaglie dell'antichità: quella che oppose i triumviri Ottaviano e Antonio agli uccisori di Cesare, Bruto e Cassio, e si risolse con la sconfitta di questi ultimi. In riferimento alla battaglia è divenuto celebre l'ammonimento «ci rivedremo a Filippi», che, secondo il racconto di Plutarco (Bruto, 36), sarebbe stato rivolto a Bruto dal suo cattivo genio, apparsogli in sogno per preannunciargli l'imminente sconfitta. La frase è entrata poi nel linguaggio comune per alludere al momento della resa dei conti.
Di lì a qualche mese gli venne affidato l'incarico di Governatore della Siria. L'amicizia che legava Lucio Munazio Planco e Marco Antonio era grande, ma le continue pretese di Cleopatra la stava incrinando, e Planco iniziò a credere che Marco Antonio non stesse più facendo gli interessi di Roma ma quelli di Cleopatra e, coi suoi fedeli seguaci partì alla volta di Roma.
Giunto nella capitale, riferì a Ottaviano che Marco Antonio era diventato succube di Cleopatra e lo informò del suo testamento in favore della regina egizia. Ottaviano capì che con quel testamento in mano avrebbe vinto le ultime perplessità del Senato Romano per portare una guerra in terra d'Egitto contro Marco Antonio, e, sapendo che era custodito presso le Vestali, se ne impossessò e lo lesse in Senato.
Nel suo testamento Marco Antonio disponeva che alcune terre dei domini romani fossero assegnati ai figli di Cleopatra e che le sue spoglie fossero consegnate alla regina egizia per provvedere alla sua sepoltura in Alessandria d'Egitto. Così il Senato Romano autorizzò Ottaviano a muovere guerra contro Marco Antonio, terminata con la vittoria di Ottaviano ad Azio nel 31 aC.
Nell'anno 27 aC, durante una discussione in Senato a proposito di quale appellativo dare a Ottaviano per onorarlo, fu Lucio Munazio Planco a proporre il titolo di Augustus, in seguito assunto da tutti i successori di Ottaviano.
Planco amò tanto Gaeta da possedere nel suo territorio una splendida villa di cui restano solo dei ruderi e un grande mausoleo fatto costruire da Planco nel 20 aC, posto in cima a Monte Orlando, molto ben conservato, in cui venne sepolto quando morì e al cui interno è presente una sua statua.
Mausoleo di Lucio Munazio Planco a Gaeta in cima al Monte Orlando