Lessico
Nasturzio
Nasturtium
Indicum floridum
verosimilmente una cappuccina - genere
Tropaeolum
acquarello di Ulisse Aldrovandi
Nasturzio viene dal latino nasturtium, forse pianta “che fa torcere il naso” per l'odore acuto. Nome condiviso da alcune specie di piante del genere Nasturtium, fra cui il crescione, e del genere Lepidium, nonché di varie specie ornamentali del genere Tropaeolum, fra cui la cappuccina originaria del Perù.
Lepidium
sativum
Crescione
inglese
Crescione inglese, Lepidium sativum: erbacea annua della famiglia Crucifere o Brassicacee, detta pure agretto e agrettone, originaria dell'Africa settentrionale e dell'Asia centro-occidentale, naturalizzata e sovente inselvatichita nelle altre parti del mondo, talvolta coltivata come verdura. Di odore penetrante, è alta fino a 50 cm e ha foglie alterne, pennatosette o incise, oblunghe, raramente intere nella parte basale; i fiori, numerosi, piccoli, bianchi, sono raccolti in racemi; i frutti sono siliquette contenenti numerosi piccoli semi. Di alcune varietà a foglie crespe, gialle o violacee, si usano le giovani piantine o le foglie come condimento nelle pietanze o per fare insalate di sapore piccante; la pianta possiede notevoli proprietà diuretiche.
da Pierandrea Mattioli
Commentarii in libros sex Pedacii Dioscoridis Anazarbei De Materia Medica
Venetiis, apud Valgrisium, 1554
Crescione
Nasturtium officinale
Crescione, Nasturtium officinale: pianta erbacea perenne della famiglia Crucifere o Brassicacee, anche detta crescione d'acqua e crescione della fontana, originaria dell'Europa e dell'Asia centro-settentrionale e naturalizzata in Africa, America e Nuova Zelanda. È comune nelle acque ferme o lentamente fluenti, o comunque in luoghi assai umidi, lungo i fossi e i ruscelli. Ha fusto lungo, prostrato o natante, con rami fioriferi ascendenti, e foglie carnose, ovali, pennatosette e dentate. I fiori, piccoli, bianchi, a 4 petali, sono riuniti in grappoli eretti; i frutti sono silique lunghe circa 1 cm. I germogli primaverili e le foglie, ricche di vitamina C ed E, sono commestibili come insalata; un tempo la pianta veniva usata come rimedio contro lo scorbuto e la febbre.