Lessico
Fenici
Popolazione semitica di nord-ovest che abitava la costa siriana - gli odierni Libano e Israele - fra il sec. XIII aC e l'età romana. Il nome attribuito dai Greci significa rosso porpora, tipico prodotto locale grazie al quale i Fenici incrementarono le loro fonti di reddito. I Fenici furono così chiamati da Omero, mentre nell'Antico Testamento compaiono come Sidoni.
I Fenici acquisirono uno stacco politico e culturale rispetto all'entroterra siro-palestinese verso il sec. XII aC, anche se sul piano etnico-linguistico e culturale essi sono i diretti continuatori dei Cananei: abitavano una stretta striscia di terra tra i monti (Libano) e il mare, in città-Stato situate su isolette (Tiro, Arwad) o sulla costa (Sidone, Biblo, Beirut). L'insufficienza del territorio nonché la felice posizione commerciale tra i grandi mercati dell'Oriente (Babilonia e Assiria, Egitto, Siria, Anatolia) e le terre dell'Occidente mediterraneo, determinarono la vocazione commerciale e artigianale dei Fenici.
La storia delle città fenicie nei secoli XII-X aC è saltuaria: di Biblo parlano il racconto egiziano di Wenamon e una serie di epigrafi regie locali; testi assiri (Tiglatpileser I, re assiro che regnò dal 1115 al 1077 aC) danno notizie su Arwad e la Fenicia settentrionale; l'Antico Testamento parla del re di Tiro Hiram.
Già nel secolo XI si sviluppò la navigazione fenicia nel Mediterraneo, alla ricerca di metalli, verso Cipro, la Sardegna e la Spagna. Le date della tradizione greca per la fondazione delle prime colonie (Cadice 1110, Utica 1101) si riferiscono a queste antiche spedizioni mercantili. La crescente pressione militare dell'Assiria (nel 743 la Fenicia settentrionale con capitale Sumura, nel 677 la Fenicia centrale con capitale Sidone, nel 671 la Fenicia meridionale con capitale Usu, divennero province assire) e lo sviluppo commerciale e coloniale delle città greche persuasero i Fenici a passare dalla navigazione mercantile con punti d'appoggio alla fondazione di vere colonie di popolamento: Cartagine (814-813 aC); Mozia, Palermo, Solunto (Sicilia); Cagliari, Nora, Sulcis, Tharros (Sardegna); nella Spagna meridionale e nelle Baleari.
Le colonie si resero autonome e si organizzarono sotto il predominio di Cartagine. Le città della Fenicia invece, dopo il duro periodo di dominazione assira e babilonese, si ripresero nei sec. VI-IV sotto l'Impero persiano interessato a mantenere buoni rapporti per usufruire della flotta fenicia nelle guerre contro i Greci.
Alla metà del sec. IV però la penetrazione commerciale e culturale greca in Oriente e sintomi di crisi dell'Impero persiano determinarono rivolte delle città fenicie, cosicché la spedizione di Alessandro Magno fu accolta con favore (a esclusione di Tiro espugnata nel 333 aC). Con l'inserimento nei regni ellenistici, la Fenicia, esposta alla penetrazione economica, demografica e linguistica greca, cessò di avere una storia autonoma.