Lessico
Ermes - Ermete - Mercurio
Uno
dei capolavori di Prassitele
scultore ateniese del IV secolo aC
Ermes o Ermete era la divinità greca che i Latini identificarono con Mercurio. Figlio di Zeus e di Maia, la più bella delle Pleiadi, nacque in una grotta sui fianchi del monte Cillene, la più alta cima del Peloponneso, per cui ebbe anche l’appellativo di Cillenio.
Ancora neonato, si tolse da solo le fasce e, uscito dalla caverna, incontrò una tartaruga a cui tolse il guscio e sulla parte cava tese sette corde, fabbricando così una cetra dal suono dolcissimo. Poi si recò in Tessaglia, dove Apollo custodiva le mandrie degli dei, e s’impossessò di cinquanta capi di bestiame. Li trascinò con astuzia per la coda, facendoli camminare a ritroso affinché le tracce degli zoccoli non lo tradissero. Poi, giunto nell’Elide, li nascose in una spelonca sotterranea molto profonda. Quindi tornò nella grotta natìa, si rimise le fasce, fingendo di dormire tranquillamente nella culla.
Apollo però scoprì che il colpevole del furto era lui e minacciò di punirlo. Ermes allora gli suonò la cetra e quella dolcissima musica conquistò il dio che, pur di avere lo strumento, gli lasciò i cinquanta buoi e gli regalò inoltre una verga magica, intorno alla quale in seguito vennero intrecciati due serpenti d’oro, il caduceo.
Ermes iperfallico - affresco di Pompei
Figura portafortuna che fonde gli attribuiti di due divinità dell'abbondanza: Priapo (riconoscibile dall'enorme fallo in erezione), dio della fecondità, e Mercurio, dio del commercio, riconoscibile dal caduceo. Affresco da Pompei databile dall'89 aC al 79 dC. – Napoli, Museo Archeologico Nazionale.
Poiché era rapido come il vento, Zeus fece di Ermes il messaggero degli dei e lo incaricò di molte importanti missioni, come quella di liberare Ares - o Marte -, prigioniero di Oto e di Efialte. Era anche il dio dei sogni e faceva addormentare i mortali toccandoli con la sua magica verga. Come araldo degli dei accompagnava le ombre dei morti nell’Erebo e perciò era chiamato Psychopompós, che in greco significa appunto “conduttore delle anime”. Aveva anche il dono dell’eloquenza suadente ed efficace, e questa qualità, oltre alla mancanza di scrupoli, lo fece considerare il dio dei commerci, dei traffici e dei guadagni. Inoltre la sua destrezza, dimostrata fin da quando era in fasce, lo fece anche protettore degli imbroglioni e dei ladri.
Mercurio il dio dei mercanti - in questo caso porta il sacchetto dei denari nella mano sinistra; manca il maiale, ma è presente il gallo, anch’esso animale sacro a questa divinità.
Per la prontezza dell’ingegno furono attribuite a Ermes molte invenzioni, come quelle della musica, dell’astronomia, dei pesi e delle misure. Poiché per compiere le sue svariate missioni era sempre in viaggio, fu considerato il protettore dei viaggiatori e della sicurezza delle strade. Perciò nei punti più pericolosi, o dove una via si biforcava, in suo onore veniva innalzata un’erma, cioè il suo busto posato su un piedistallo. Il dio era rappresentato con ai piedi i talari, degli speciali calzari alati, con in capo un cappello da viaggio a larga tesa, detto pètaso, e con in mano il caducèo.
Statuetta
romana di Mercurio in argento del 150/220 dC
rinvenuta a Mâcon capoluogo del dipartimento di Saône-et-Loire
l'antica Matisco del popolo gallico degli Edui
Arato di Soli - Fenomeni, 1570
Agli
Amatori e Promotori delle Scienze e Belle Arti
di Stefano Tofanelli (Lucca 1752 – Roma 1812)
Per i Romani Mercurio era specialmente il dio del commercio e il suo nome si faceva derivare da merx (merce) e da mercari (commerciare). Per onorare questo dio a Roma fu fondato il collegio dei commercianti, i cui componenti si chiamavano mercuriales.
Ermes del Museo Pio Clementino - Roma
Verga sormontata da due ali e con due serpenti attorcigliati. Per i Romani era il simbolo dell’araldo di pace, chiamato caduceator; per i Greci era il simbolo, oltre che dell’araldo, anche del giudice di gara, e chi lo portava era chiamato rábduchos (da rábdos, “verga”). Secondo il mito, Ermes, un giorno in cui si trovava sul monte Citerone, avrebbe separato due serpenti che si combattevano, usando un bastone attorno al quale i due animali si avvinghiarono. Da allora, con l’aggiunta di due piccole ali spiegate per significare la velocità, il caduceo divenne attributo di Ermes, come simbolo non solo della pace ma anche del commercio, che in essa prospera. Il dio veniva perciò chiamato anche caducifero.
Ermes
con gallo dalla cresta doppia
di Hendrick Goltzius - 1611
Nell'antica
Roma Mercurio veniva talora rappresentato con accanto animali a lui sacri:
l’ariete, il maiale, nonché il gallo.
Hendrick Goltzius
Pittore e incisore olandese (Mühlbracht, Venlo, 1558 - Haarlem 1617). Studiò pittura e bulino ad Haarlem, dove fu influenzato dal manierismo di Bartholomaeus Spranger. Più che come pittore, è famoso come incisore: la sua copiosa produzione (ca. 500 lastre a bulino), dallo stile oscillante tra bizzarrie manieristiche e suggestioni accademiche, specie dopo il viaggio a Roma del 1590, si distingue per l'eccezionale maestria tecnica, sfiorante spesso il virtuosismo. Famosi furono i suoi Ritratti, talora anche su suo disegno, e la serie della Vita della Vergine (1593-94), di gusto düreriano.