Federico Comellini
Federico
Comellini al centro - Annarita alla sua sinistra
alla sua destra Mirela di Tuzla
- in Bosnia-Erzegovina
- adottata a distanza
Nato nel 1968 a Bologna, dopo il diploma conseguito presso l’Istituto Tecnico Agrario “Arrigo Serpieri” optava per la laurea in Medicina Veterinaria presso l'Ateneo Bolognese che conseguiva nel 1999 con una tesi sulle “Patologie renali nei conigli riproduttori”. Durante il corso di laurea effettua il servizio civile presso il comune di Fontanellato in provincia di Parma.
Dal 1999 vive con Annarita nella casa acquistata dai genitori nella campagna di Anzola dell’Emilia dove può coltivare gli hobbies inerenti agli studi effettuati: allevamento di conigli, allevamento di pollame e giardinaggio.
Anzola dell'Emilia - Cittadina dell’Emilia-Romagna centrale, in provincia di Bologna, sorge lungo la via Emilia, a pochi chilometri a nord-ovest del capoluogo. Conserva i resti di un castello medievale, in cui nel 1249 fu tenuto prigioniero, dopo la battaglia di Fossalta, re Enzo, figlio dell’imperatore Federico II. La zona fu anche teatro, nel 1818, dello scontro in cui i francesi di Murat sconfissero gli austriaci. L’economia si basa sull’industria (casearia, meccanica e della ceramica). Abitanti (anzolesi): 10.040 (1996).
Dal 1999 inizia a lavorare nel controllo qualità di Coop Italia prima come delega esterna poi come dipendente. Attualmente ricopre il ruolo di ispettore carni avicunicole nella Direzione Qualità di Coop Italia.
Fa parte dell’Associazione di Bologna “El Ouali solidarietà per il popolo Saharawi”, dove segue diversi progetti tra cui l’accoglienza dei bambini saharawi durante il periodo estivo, e dell’Associazione di Bologna “Adottando” dove partecipa come donatore.
Progetto
per la prevenzione sanitaria materno-infantile
e per l’emergenza alimentare presso i campi profughi Saharawi
Acquisto
di dromedari da latte e loro mantenimento nella wylaia di Dajla
per alimentazione di donne gravide, malati e bambini
Stapelia, una Asclepiadacea coltivata da Federico Comellini – Probabilmente si tratta di una Stapelia hirsuta oppure di una Stapelia grandiflora, nome dato a questo genere da Linneo in ricordo di Johannes Bodaeus van Stapel morto nel 1636, medico olandese che curò l'edizione dell'Historia plantarum di Teofrasto. Il genere Stapelia comprende 75 specie di piante carnose e succulente originarie dell'Africa tropicale e meridionale. I fiori sorgono di solito sulla parte bassa o alla base dei fusti, con una corolla divisa in cinque lobi espansi, con colori variabili dal giallo al bruno ed emanano spesso un odore fetido. La principale caratteristica delle Asclepiadacee consiste nella singolare morfologia del fiore, che reca le antere (le sommità degli stami, vale a dire gli organi riproduttivi maschili che producono il polline) fuse al pistillo.
Federico ha così puntualizzato in una e-mail del 26 ottobre 2006: A mio avviso potrebbe trattarsi di Stapelia hirsuta oppure grandiflora. In entrambi i casi le relative foto che ho trovato mostrano sulla pagina superiore dei petali del fiore assenza di peluria nella parte centrale, mentre è ben presente nei margini. Il mio fiore è invece ricoperto di peluria anche nella parte centrale. Nota bene che in questa foto che ti ho inviato ci sono le uova di ditteri (probabilmente del genere Sarcophagidae), in quanto il fiore emana odore putrido (così dicono, in quanto io non l'ho sentito, essendo il mio olfatto scarso).
Città della Bosnia-Erzegovina nordorientale, sul fiume Spreca, situata sul versante occidentale della catena della Majevica. Nei dintorni si trovano cave di pietra, saline, frutteti di prugne, e fonti di acqua minerale. La città è un nodo ferroviario e stradale situato al centro di una regione che produce lignite, petrolio e gas. Tuzla è stata sede del governo bosniaco e centro di raccolta per i profughi durante la guerra che opponeva i musulmani bosniaci, i serbi e i croati in Bosnia. Abitanti: 133.861 (2003).