Circoscrizione Alessandria Nord |
Associazione Spazioidea |
La
CARIN s.a.s. di Alessandria
ha il piacere di presentare
dal 16
al 24
dicembre 2000
una mostra fotografica digitale
dell’era informatica
In
campagna
|
Isola
di Coo seconda metà del V secolo aC
inizi del IV secolo aC
Secondo Platone, Ippocrate fu contemporaneo di Socrate (469-399 aC). Infatti in uno dei suoi famosi dialoghi - il Fedro - Platone affida a Socrate la descrizione dell’insegnamento ippocratico.
Tutto ciò che si può dire con ragionevole certezza sulla vita di Ippocrate è che era originario dell’isola di Coo - Mar Egeo, gruppo delle Sporadi Meridionali - e che apparteneva alla famiglia degli Asclepiadi, la quale si vantava di discendere da Asclepio o Esculapio, il dio della salute.
Fu il medico e il maestro più famoso del suo tempo. Il suo sapere si basò sulla concezione secondo cui le cause delle varie malattie sarebbero da ricercare nei gas sprigionati nel corpo umano dai residui alimentari non digeriti.
A lui si deve il Giuramento, che il Discepolo era tenuto a fare al suo Maestro: agli obblighi contrattuali si aggiungevano doveri di natura etica che coinvolgevano il rapporto del medico col paziente.
I medici ippocratici insistevano molto sull’importanza di una prognosi esatta al fine di poter istituire un rimedio efficace: intervenire solo al momento giusto e nel modo più semplice, prescrivendo purghe e, in minor misura, salassi, cauterizzazioni, coppette, fumigazioni, ma soprattutto diete appropriate.
La farmacologia di Ippocrate era molto elementare e non fu certamente maestro di Galeno in questo campo, ma è proprio a Ippocrate che si deve, in Occidente, la prima codificazione che distingue farmaci e piante medicamentose secondo la loro azione farmacologica - o presunta tale - con specie che per lo più ancor oggi sono usate in terapia.
L’astro di Ippocrate, punto di riferimento per ogni tendenza della scienza sanitaria, cominciò a offuscarsi solo nell’Ottocento, e gli studiosi odierni propendono a dare risalto soprattutto agli addentellati filosofici degli ippocratici, e cioè: al loro empirismo, al rifiuto della superstizione e alla predilezione per spiegazioni causali fondate su teorie naturali.
nato
nel 129 dC a Pergamo - attuale Bergama - Turchia occidentale
morto
dopo il 199, probabilmente intorno al 212, in località ignota
Figlio di un facoltoso architetto, nacque in una città che allora era all’apice della prosperità. Si avvicinò alla medicina quando aveva 17 anni, studiando a Pergamo, Smirne e Alessandria, il principale centro medico dell’antichità.
Nel 162 partì per Roma dove in breve venne introdotto negli strati più alti della società grazie alla fama che aveva acquisito per le guarigioni operate su eminenti personalità.
Dal 169 iniziò una ininterrotta carriera come medico della corte imperiale che durò forse più di 40 anni. La sua autorità crebbe nel mondo greco sino a offuscare quella di Ippocrate.
L’edizione di Kühn dei suoi scritti in fitto greco assomma a circa 9000 pagine in ottavo - cm 25x35 - e rappresenta solo un terzo della sua produzione, che contribuì a creare intorno a lui un’aura di infallibilità quasi divina e a rendere estremamente difficoltoso ogni tentativo di contrastarne le idee.
Galeno trovò in Roma una vasta letteratura farmacologica che da tempo faceva scuola. Il cretese Andromaco, medico di Nerone, aveva impiegato ben 64 droghe per comporre la triaca; Plinio il Vecchio, morto a Stabia durante l’eruzione del Vesuvio del 79 dC, aveva già descritto circa 1000 specie vegetali. Ma non basta: Dioscoride, nel suo De Materia Medica del 100 dC, aveva elencato ben 500 droghe e fece testo per 15 secoli, tradotto anche in arabo.
Tutto ciò conferma l’assioma secondo cui è estremamente raro che un'invenzione si produca dal nulla. Per quanto un uomo sia geniale, tutte le scoperte godono sia di un clima che di circostanze particolari in grado di permetterne la comparsa oltre a favorirne il risalto. Le eccezioni a questa regola sono rarissime o poco attendibili.
Quindi: Galeno non fu geniale?
Sì, lo fu, e parecchio, ma parte della sua genialità fu quella di saper vendere bene la sua merce, che era senza dubbio un ottimo prodotto.
Galeno usò un’ampia gamma di farmaci provenienti da tutto l’Impero romano e tentò, con discreto successo, di stabilire un rapporto fra l’intensità d’azione della sostanza medicinale e la severità della malattia. Tuttavia, per ottenere un pieno successo, avrebbe dovuto possedere adeguate cognizioni di chimica e mineralogia.
Ancor oggi la fama di Galeno rivive attraverso i Preparati Galenici, cioè quelle preparazioni elaborate dal farmacista con procedimento artigianale sotto la sua diretta responsabilità e nel suo laboratorio, miscelando o rendendo somministrabili i Semplici, cioè i principi attivi presenti in natura, rappresentati per lo più da piante medicinali, dette anche officinali perché il laboratorio del farmacista era l’officina in cui venivano manipolate.
Un Semplice è quindi un qualcosa che consta di un solo elemento e che si contrappone a doppio, o a composto. È cioè un qualcosa che non ha nulla d’aggiunto o mescolato: è un principio attivo.
Una coltivazione delle piante medicinali pare essere iniziata con Carlo Magno (742-814). Ma, in questo periodo del Medioevo, quando era in voga il criterio degli Analoghi - per cui il cavolo aveva delle virtù sul cervello - furono gli Arabi a proseguire e a estendere la tradizione greco-romana dei Semplici, come Ibn El Batair (1197-1248).
La ripresa dello studio delle piante officinali e delle droghe fu vanto della Scuola Salernitana - XI-XIV secolo - e in seguito, con la scoperta e l’esplorazione delle Americhe, si ebbe un nuovo impulso vivificatore nella scienza delle piante medicinali.
Nel contempo prendeva corpo lo studio della botanica farmaceutica con i cosiddetti Orti dei Semplici, antesignani degli attuali Orti Botanici. Celebri quelli di Padova (1545), Pisa (1545), Firenze (1545), Bologna (1563), Pavia (1556).
Botanica è la scienza che studia la biologia dei vegetali. La sua grande importanza deriva dal fatto che solamente fra i vegetali esistono organismi capaci di trasformare sostanze inorganiche in composti organici indispensabili non solo alla loro stessa vita, ma anche a quella degli animali e dell’uomo. Ma i vegetali si spingono oltre, fornendo i Semplici, quei principi attivi che permettono sia all’uomo che agli altri esseri viventi di sopravvivere quando una malattia ne minaccia l’esistenza. Già l’uomo preistorico si dedicò a un’esplorazione quasi completa della Natura al fine di scoprire, tra le piante medicinali, quelle che potevano essergli di diretta utilità, e se nulla si è potuto aggiungere all’antico elenco delle piante eduli, ossia alimentari, ben poco gli studi moderni hanno aggiunto alla lista delle piante dotate di efficacia terapeutica. |
Galeno sviluppò e perfezionò il sistema di Ippocrate, tant'è che nei secoli successivi si parlò di Sistema Ippocratico-Galenico, permettendo così alla medicina di possedere solide basi su cui fondarsi. Le Università, istituite con autorizzazione papale o imperiale a partire dall'XI-XIII secolo (Bologna 1088, Padova 1222, Napoli 1224), fornivano al futuro medico i canoni del sistema ippocratico-galenico, canoni che i lettori commentavano negli Studi e che i medici applicavano con criteri deduttivi e dialettici sostanzialmente affini a quelli dei teologi e dei giuristi. |
Abortivante |
Induce l’aborto |
Afrodisiaco |
Aumenta lo stimolo e il tono dell’eccitamento
sessuale |
Anafrodisiaco |
Deprime i desideri sessuali e
acquieta gli stimoli erotici |
Analgesico |
Attenua o toglie il dolore |
Antiaggregante |
Impedisce l’aggregazione, per
lo più delle piastrine |
Antianemico |
Determina l’aumento del numero
dei globuli rossi nel sangue |
Antibroncospastico |
Rimuove o attenua la contrazione
della muscolatura bronchiale |
Antidiarroico |
Combatte l’eccesso di scariche
intestinali |
Antinevralgico |
Sopprime o guarisce i dolori da
irritazione dei nervi |
Antiinfiammatorio |
Spegne l’infiammazione, che
può riconoscere cause disparate |
Antipiretico |
Abbassa la febbre |
Antiscabbioso |
Sopprime l’agente della
scabbia, l’acaro Sarcoptes scabiei humanus |
Antiscorbutico |
Combatte lo scorbuto, dovuto a
carenza di vitamina C nella dieta |
Antispastico |
Determina il rilasciamento della
muscolatura liscia dei visceri |
Antiisterico |
Controlla i sintomi dell’isterismo |
Antivaricoso |
Riduce la dilatazione delle vene
e attenua il gonfiore secondario |
Aperitivo |
Risveglia l’appetito |
Astringente |
Riduce la dilatazione dei tessuti
e la secrezione delle mucose |
Balsamico |
Attenua l’infiammazione delle
vie respiratorie |
Bechico |
Sedativo della tosse |
Bradicardizzante |
Riduce il numero delle pulsazioni
cardiache |
Carminativo |
Combatte la flatulenza, cioè i
gas da eccessiva fermentazione intestinale |
Cicatrizzante |
Facilita la chiusura di una
ferita |
Cinorrodo |
rosa di cane
- si credeva
servisse contro il morso dei cani idrofobi |
Colagogo |
Attiva il deflusso della bile
dalla cistifellea al duodeno |
Depurativo |
Facilita l’espulsione dei
principi nocivi e delle impurità |
Diaforetico |
Determina una profusa sudorazione
e quindi fa diminuire la febbre |
Digestivo |
Facilita i processi di
elaborazione degli alimenti |
Diuretico |
Determina un incremento della
formazione di urina |
Edulcorante |
Rende dolci cibi e bevande |
Emetico |
Induce il vomito |
Emmenagogo |
Favorisce e promuove il normale
flusso mestruale |
Emolliente |
Rende morbide e protegge pelle e
mucose |
Emostatico |
Blocca le emorragie |
Espettorante |
Favorisce l’espulsione del
catarro dalle vie aeree |
Febbrifugo |
Toglie la febbre |
Ipoglicemizzante |
Abbassa il tasso di glucosio nel
sangue |
Ipotensivo |
Riduce la pressione arteriosa |
Lassativo |
Favorisce l’evacuazione
intestinale |
Menometrorragia |
Flusso di sangue eccessivo dall’utero,
per mestruazione o per emorragia |
Mucolitico |
Favorisce la fluidificazione del
muco bronchiale |
Narcotico |
Induce un sonno profondo |
Purgativo |
Determina scariche intestinali
violente e ripetute |
Rubefacente |
Irrita la pelle che così diventa
rossa |
Sedativo |
Riduce l’eccessiva
irritabilità psichica |
Stomachico |
Facilita il lavoro dello stomaco |
Topico |
Sostanza che viene applicata
localmente, all’esterno della zona malata |
Vermifugo |
Uccide o fa semplicemente
espellere i vermi intestinali |
Vescicatorio |
Determina vesciche cutanee per
intensa azione infiammatoria |
Vulnerario |
Contribuisce a risanare le ferite |
Per alcune sostanze
il passaggio fra dose inefficace e dose tossica
è brusco
Per
il loro corretto uso
esistono persone competenti cui rivolgersi:
il tuo Farmacista o il tuo Erborista