Negli animali inferiori la tiroide riveste tutta la sua importanza nel mantenere la normale pigmentazione melanica. La tiroxina è in grado di causare un’aggregazione dei granuli di melanina nei melanofori del derma della rana. Nei pesci i preparati di tiroide possono causare uno schiarimento della pelle.
D’altro canto Trinkhaus (1953)
ha
dimostrato che la somministrazione di tiroxina ai polli adulti intensifica la
formazione di pigmento nero e che in sua assenza avviene la sintesi di
pigmento rosso. L’ipertiroidismo dell’uomo è spesso accompagnato da un’aumentata
pigmentazione, mentre i pazienti ipotiroidei accompagnati da mixedema sono
abitualmente pallidi.
Giacomini (1924),
Zavadovsky (1925) e altri studiosi hanno dimostrato che dosi elevate
di estratto tiroideo causano una muta rapida e una depigmentazione di grado
variabile a carico delle piume novelle. In ambo i sessi di Livorno l’asportazione
della tiroide
è seguita dalla produzione di sola melanina rossa, mentre l’ipertiroidismo
rende le piume più nere.
Nella Livorno dorata, e in alcune altre razze, piccole dosi di estratto tiroideo rendono le piume più scure. Nelle femmine di Minorca nera studiate da Hutt (1930) la dose giornaliera minima necessaria per causare una spiccata depigmentazione delle nuove piume consisteva in 4 mg di tiroide per 5 kg di peso corporeo. Le piume bianche erano più numerose nei soggetti che presentavano contemporaneamente decremento ponderale secondario all’effetto ipermetabolico dell’ormone.
Questo tipo di risposta non è
uniforme in tutte le razze, ed Erumens & Parkes (1940)
hanno
trovato che 1 mg/die provoca uno scurimento del piumaggio nella Welsum sia
dorata che nera, mentre incrementa il bianco nell’Ancona e nella Sussex
tricolore, le cui piume hanno l’apice bianco.