Vol. 2° -  XXVII.1.2.

Attività migratoria dei melanoblasti indifferenziati

L’attività migratoria dei melanoblasti indifferenziati prende il via nei primissimi stadi dello sviluppo embrionale. Gli esperimenti condotti a termine in occasione di trapianti nell’embrione di pollo, mostrano che i melanoblasti hanno raggiunto l’abbozzo degli arti già dopo 80-91 ore d’incubazione. Poco dopo l’arrivo a destinazione, i melanoblasti si differenziano nei melanociti che saranno peculiari del tessuto colonizzato.

La migrazione dei melanoblasti nelle sedi definitive è stata studiata nel seguente modo: cute vergine dall’invasione melanoblastica fu ottenuta rimuovendo l’ala a un embrione di varietà pigmentata prima che si mettesse in moto la migrazione dalla cresta neurale, permettendo tuttavia all’arto di continuare a crescere rimanendo attaccato al corpo di un embrione bianco nel quale non si sarebbe verificata alcuna colonizzazione da parte di cellule geneticamente cromogene; sempre durante l’incubazione, un frammento di pelle dell’ala trapiantata e in via di sviluppo, ovviamente dotata di piumaggio incolore, fu innestata sulla cute di un embrione pigmentato. Le piume che si svilupparono sull’innesto risultarono pigmentate, mostrando così che i melanoblasti dell’ospitante erano migrati nella cute estranea.

Durante la migrazione dalla cresta neurale i melanoblasti in un primo tempo tendono a raccogliersi intorno ai nervi cutanei e ai vasi sanguigni destinati alla cute, per migrare più tardivamente all’epidermide. Giunti in questa sede, essi aumentano di numero e dapprima si possono riscontrare distribuiti in modo diffuso, per poi disporsi gradualmente nella loro sede definitiva tra i cheratinociti dello strato basale o appena al di sotto, ma sempre appena al di sopra della lamina basale. Ciascun melanocita adulto prende contatto con una costellazione di circa 36 cheratinociti, costituendo l’unità melanica epidermica, senza distinzione di razza o di colore della pelle.

Il Ku Klux Klan [1] dovrebbe adeguarsi a quanto insegna Madre Natura, e posso scommettere quel che volete che gli adepti sono senz’altro degli acerrimi detrattori dell’ipotesi dell’out of Africa. Parlo al presente, poiché un po’ di KKK serpeggia sempre e ovunque.

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[1] Ku Klux Klan: il nome pare derivato dal greco kýklos, che significa cerchio, e appartiene a due associazioni politiche segrete degli USA. Il primo KKK fu fondato nel 1865 dal generale Forest, che portò a una rivoluzione antinordista e al rovesciamento dei governi basati sul suffragio dei Negri. Il secondo KKK fu fondato nel 1915 da Simmons ad Atlanta ispirandosi all’associazione precedente, con azioni di razzismo contro Negri, cattolici ed ebrei, cominciando a declinare nel 1928.