Oltre ai melanociti, nell’epidermide
sono presenti anche le cellule di Langerhans
[1]
,
dotate di forma irregolare, disposte in prevalenza negli strati sopra-basali
dell’epidermide, solo eccezionalmente a livello basale o al di sotto dello
strato granuloso. Le cellule di Langerhans contengono granuli a forma di
racchetta da tennis denominati granuli
di Birbeck, caratterizzati da una porzione vacuolare e da una porzione a
bastoncello. Nessun tipo di giunzione collega le cellule di
Langerhans agli altri tipi cellulari.
Queste cellule appartengono alla linea dei monociti/macrofagi.
Derivano cioè da precursori presenti nel midollo osseo e possono considerarsi
come parte della famiglia delle cellule
presentanti antigeni, che comprende altri elementi residenti
principalmente nei tessuti linfoidi (cellule dendritiche, cellule
interdigitate, ecc.) e dotate di capacità fagocitaria scarsa o nulla, ma con elevata avidità per gli antigeni
che si concentrano sulla loro membrana per venir presentati ai linfociti
T.
Le cellule di Langerhans debbono perciò considerarsi come
elementi residenti nell’epidermide, da dove possono migrare ai linfonodi
regionali, dove gli antigeni su di esse concentrati vengono presentati alle
cellule immunocompetenti.
[1] Langerhans Paul (Berlino 1847 – Funchal, Madera, 1888): a lui si deve anche la descrizione delle isole pancreatiche in cui viene secreta l’insulina (1869).