La selezione, che è il più
importante fra i metodi di riproduzione, è stata felicemente definita la
chiave di volta del miglioramento degli animali domestici. Le razze più
produttive e perfezionate che oggi possediamo non sarebbero tali se, mediante
un lungo e paziente lavoro di generazioni, gli allevatori non avessero
effettuato una scelta sistematica degli animali ritenuti migliori e più
idonei agli scopi economici o estetici dell'allevamento.
Selezione, infatti, significa scelta di individui in una
popolazione, e in questo semplice atto, che modifica la riproduzione libera e
casuale, sono contenute tutte le molteplici e complesse conseguenze che ne
derivano. La selezione è
veramente una delle forze o cause fondamentali che dirigono l’evoluzione del
mondo animale e vegetale, come venne intuito e mirabilmente dimostrato da Darwin
nella sua opera L'origine delle specie
mediante la selezione naturale pubblicata nel 1859.
Mentre nelle specie viventi allo stato naturale la
sopravvivenza e la capacità riproduttiva sono il risultato globale di un
bilancio fra la costituzione genetica individuale e molteplici fattori
ambientali (dalla lotta per l’esistenza alle azioni selettive dei fattori
climatici ed ecologici, alla disponibilità e natura degli alimenti), per le
specie domestiche tale funzione eliminatrice o conservatrice è
prevalentemente assunta dall'uomo, che decide appunto della sorte degli
animali che alleva, destinandoli alla riproduzione o al puro sfruttamento
economico.
I risultati derivanti da questo modo di procedere, che sostituisce la riproduzione casuale con la riproduzione controllata, dipendono soprattutto dai criteri selettivi adottati dall'allevatore (scelta morfologica, funzionale, morfofunzionale), e dalla correlazione tra fenotipo e genotipo nei caratteri che servono di base alla scelta stessa, ossia, dal grado di ereditabilità di questi.
È infatti chiaro che, se per caso la
scelta degli animali destinati alla riproduzione viene fatta su caratteri le
cui variazioni dipendono esclusivamente da fattori ambientali, tale scelta non
potrà produrre nessuna modificazione sostanziale nella generazione
successiva, in quanto le suddette variazioni somatiche si ripeteranno con la
stessa intensità se le condizioni ambientali si manterranno invariate.