Ogni codone dell’mRNA che
specifica un aminoacido di una catena polipeptidica consta di tre nucleotidi.
L’mRNA viene letto in maniera
continua, un codone per volta, senza saltare alcun nucleotide presente nel
messaggio.
L’mRNA viene letto in gruppi
successivi di tre nucleotidi. Un messaggio del tipo AAGAAGAAG... viene letto
nella cellula come lisina-lisina-lisina..., che è quanto specificato da AAG.
Esistono specifici meccanismi cellulari che assicurano l’inizio nel punto
corretto della traduzione del codice genetico da parte di un mRNA.
Tutti gli organismi condividono
lo stesso linguaggio dal punto di vista genetico. Pertanto la lisina è
codificata da AAA oppure AAG negli mRNA di tutti gli organismi, l’arginina
da CGU, CGC, CGA, CGG, AGA, AGC, e così via. Quindi è possibile isolare l’mRNA
da un organismo, tradurlo usando l’apparato isolato da un altro organismo e
produrre la proteina così come se fosse stata tradotta nell’organismo di partenza. Tuttavia il codice non è
completamente universale.
Tranne due eccezioni, AUG
(metionina) e UGG (triptofano), per ogni aminoacido è presente più di un
codone. Questa molteplicità del codice
è detta degenerazione del codice.
Infatti, se due codoni hanno i primi due nucleotidi uguali e il terzo è U
oppure C, spesso codificano per lo stesso aminoacido. Per esempio, UUU e UUC
specificano per fenilalanina, CAU e CAC specificano l’istidina. Inoltre,
quando i primi due nucleotidi sono identici, spesso viene specificato lo
stesso aminoacido se la terza base è A oppure G, come nel caso di UUA e UUG
che codificano per leucina, AAA e AAG che codificano per lisina. In alcuni
casi, fissate le prime due posizioni, la base in terza posizione potrà essere
U, C, A o G e l’aminoacido codificato sarà sempre lo stesso. Un esempio è
dato da CUU, CUC, CUA e CUG, tutti per leucina. Anche se esiste degenerazione
del codice, questo non implica che tutti i codoni siano usati con la stessa
frequenza. Alcuni studi hanno dimostrato che l’uso dei codoni non è
casuale, bensì che alcuni codoni sono utilizzati
ripetutamente,
mentre altri non sono quasi mai usati.
Nel codice sono contenuti
segnali specifici per l’inizio e la fine della sintesi proteica. Sia negli
eucarioti che nei procarioti AUG (metionina) è il codone d’inizio più
comunemente usato, nonostante in alcuni rari casi possa venir utilizzato anche
GUG. Così, esaminando la sequenza di un particolare mRNA per localizzare
quella parte della sequenza che codifica per aminoacidi, si cercherà presso l’estremità
5’ il codone d’inizio AUG e di lì si comincerà a leggere la sequenza
aminoacidica. Soltanto
61 dei 64 codoni codificano per aminoacidi: questi codoni sono
detti codoni
senso.
Gli altri tre codoni - UAG, UAA, UGA - non specificano per nessun aminoacido e
in cellule normali non esiste alcun tRNA che rechi l’anticodone appropriato.
Questi tre codoni sono i codoni di stop,
o codoni
non-senso o codoni di terminazione.
Sono utilizzati singolarmente o in coppia (ad esempio UAG UAA) per specificare
la fine del processo di traduzione di una catena polipeptidica. Ancora, quando
leggiamo una particolare sequenza di mRNA, cerchiamo la presenza di un codone
di stop nella stessa fase di lettura del codone d’inizio AUG per stabilire
dove termini la sequenza codificante per aminoacidi.
Dal momento che nell’mRNA 61
codoni senso specificano aminoacidi,
esiste un totale di 61 molecole di tRNA che potrebbero portare gli anticodoni
appropriati. Ma, in teoria, l’insieme completo dei 61 codoni senso potrebbe
essere letto da meno di 61 distinti tRNA a causa del vacillamento nell’anticodone.
L’ipotesi del vacillamento fu proposta da Crick. L’analisi di sequenza ha
mostrato che la base terminale dell’anticodone (complementare alla base al 3’
terminale del codone, ovvero alla terza lettera) non è sottoposta a
restrizioni come le altre due basi. Questa caratteristica permette un
appaiamento delle basi meno preciso, cosicché la base al 5’ dell’anticodone
può potenzialmente appaiarsi con tre basi differenti al 3’ del codone: può
vacillare. Non esiste alcuna singola
molecola di tRNA che sia in grado di riconoscere quattro codoni diversi ma, se
la molecola di tRNA contiene al 5’ terminale dell’anticodone il nucleoside
modificato inosina, allora tre codoni diversi possono essere riconosciuti
dallo stesso tRNA.