I nucleotidi di una molecola di mRNA sono letti a gruppi di tre, detti codoni, che debbono specificare la
sequenza di aminoacidi delle proteine. Dal momento che il messaggio è
composto di quattro diversi nucleotidi (A, C, G, U) e che le proteine sono
composte di 20 aminoacidi diversi, si può dedurre che il codice genetico per
ogni aminoacido deve essere costituito da almeno tre lettere.
Se si trattasse di un codice basato su una sola lettera, potrebbero essere codificati soltanto quattro aminoacidi. Se fosse un codice a due lettere, soltanto 4 x 4 = 16 aminoacidi potrebbero essere codificati.
Un codice a tre lettere genera 4 x 4 x 4 = 64 codici possibili, più che a sufficienza per codificare per i 20 aminoacidi. Un codice a tre lettere suggerisce inoltre che alcuni aminoacidi possono essere specificati da più di un codone, come in realtà si verifica.
L’evidenza sperimentale per il codice genetico a tre
lettere fu ottenuta da Crick, Barnett, Brenner e Watts-Tobin nei primi anni
1960.