In una corrispondenza con Plant del 14-10-1984, George Carter affermava:
«Recentemente ho revisionato il lavoro di Paul Shao sulle relazioni tra l’arte cinese e americana, con riferimenti all’Indonesia, alla Malesia e all’India. L’evidenza è schiacciante, a cominciare perlomeno dall’inizio del periodo Shang e Chou [1] , quando i Cinesi cominciarono a colonizzare l’America via mare. Usando la stesso tipo di ragionamento da Lei applicato invece agli Olandesi, allora il Messico, l’America Centrale e Meridionale debbono aver posseduto i polli perlomeno dal 1500 aC in poi. Pare molto probabile che ossa di pollo siano stati spesso trovati durante gli scavi archeologici americani: molti sono stati scartati come intrusivi, altri sono stati gettati via sic et simpliciter, altri, ancor più semplicemente, non sono stati mai identificati né catalogati. Non voglio neanche discutere con Lei il caso degli Olandesi. L’affermazione che furono essi ad introdurre il pollo in Sudamerica non mi turba più di tanto. Essi possono benissimo averlo fatto, ma pare non esista la dimostrazione che ciò sia avvenuto. Sono conscio del fatto che la presenza di polli di un certo tipo non è prova assoluta che siano avvenuti contatti precolombiani tra Asia e America. I Malesi collo nudo non sono limitati al Cile o ai suoi dintorni, essi sono largamente diffusi, e il Messico ce ne dà un chiaro esempio. I polli introdotti, ed elencati da Finsterbusch, non sono limitati all’area toccata dai Pirati Olandesi, in quanto sono presenti anche in Messico. Circa gli Olandesi e il loro trasportare polli, penso si tratti di un evento possibile, ma improbabile. Il Malese collo nudo con le sue enormi ossa è presente in tutta l’America Centromeridionale e in Messico. Non pare si tratti semplicemente di una distribuzione geografica conseguente all’introduzione da parte degli Olandesi, che si verificò solo per le zone meridionali del Cile.»
Il 20-3-1985 Plant riceveva questa comunicazione da Annie Banning-Vogelpoel:
«Mi sono ricordata di un articolo sull’Araucana apparso in National Geographic Magazine - settembre 1948 - scritto da Frederick G.Vosburgh, dal titolo Le uova di Pasqua dei polli. L’autore scrisse il suo articolo stimolato dalle peripezie rocambolesche di Ward Browner per mettere insieme un gruppetto di Araucana. Browner, che abitava nei pressi di Monroe - Contea di Orange, stato di New York - si era innamorato di questo pollo dalle uova blu in seguito ad un’affascinante descrizione di Jull apparsa sulla stessa rivista nell’aprile del 1927, intitolata Le razze dei polli domestici, accompagnata da 67 illustrazioni e 29 dipinti dal vivo, opera di Hashime Murayama. Uno dei dipinti mostrava 3 Araucana, senza coda e con ciuffetto alle orecchie, delle quali una è accovacciata su uova blu mare. L’articolo del 1948 fu scritto da Vosburgh facendo riferimento alle ricerche d’allevamento del Dr Alexander Wetmore. L’autore così si esprimeva: "L’origine della caratteristica delle uova blu non è nota. Una leggenda racconta che i polli approdarono con un vascello che aveva fatto naufragio, e che poi si erano incrociati con il Tinamo [2] , virtualmente senza coda e dalle uova colorate. Il Dr Wetmore, insigne ornitologo, mi ha detto che ciò è biologicamente impossibile."
Fig. VIII. 42 - I Tinamidi: la Martinetta dal ciuffo, Eudromia elegans, appartiene alla famiglia dei Tinamidi e alla sottofamiglia Rincotini, o Pernici di steppa. Si tratta di uccelli presenti solo nelle Americhe e la loro area di distribuzione è rappresentata dal tratteggio della cartina.
«L’unico interrogativo che rimane - aggiunge
Banning - e che probabilmente rimarrà senza una risposta certa, è se i polli
siano indigeni dell’America, il che sarebbe come chiedersi se i volatili che
hanno stretta relazione col pollo siano stati addomesticati dalle tribù delle
Americhe o se invece siano giunti via mare, portati da marinai Polinesiani o
addirittura Egiziani.
«A supporto della teoria indigena si potrebbe
puntualizzare il fatto che i Tetraonidi
[3]
sono correlati in modo così stretto col pollo da esserne quasi
indistinguibili per struttura ossea. Certamente l’Araucana possiede un
aspetto decisamente simile a quello del Gallo Cedrone. In aggiunta a ciò l’Araucana
ha una rassomiglianza impressionante con ceppi asiatici. L’Araucana di razza
pura non ha coda e il suo piumaggio è eumelanotico.
«Io sospetto che questi polli siano stati portati
sino alle coste occidentali del Sudamerica da avventurieri dei cui viaggi non
rimane menzione negli annali della storia. Questi polli possono benissimo
essersi incrociati con Tetraonidi locali.
«Quello che più di tutto fa impressione, e forse
fornisce il più valido supporto alla teoria dell’origine indigena dei polli
sudamericani, è il fatto che l’Araucana è l’unica razza di polli al
mondo ad avere le uova verdi e blu. Per giunta, ha preso il nome dai rudi e
indipendenti Indiani dei Monti del Pollo, che rimasero liberi dall’influenza
di noi Occidentali sino alla fine del XIX secolo, quando appunto fu
identificato il primo esemplare di Araucana. È possibile incrociare un pollo
col fagiano comune e ottenere dei discendenti fertili. Perché non dovrebbe
dare lo stesso risultato l’incrocio coi Tetraonidi? Tale risultato è raro
ed è possibile ottenere soggetti sterili, ma esistono incroci che hanno
fornito la prova di soggetti fertili
[4]
.
«Nel vecchio Standard Olandese l’Araucana è
elencata tra i polli selvatici: Bankiva, Lafayettei, Sonnerati, Varius,
Giganteus e Araucana. Io penso di considerare
l’Araucana come un ceppo selvatico originario, e che sia un incrocio
tra polli asiatici e spagnoli è altrettanto una buona teoria da dimostrare.
Lei sa che la fauna non è identica nei diversi Continenti. In America, Africa
e Australia lo sviluppo della fauna non fu identico a quello dell’Eurasia,
in quanto ogni continente possedeva una fauna propria e perciò i polli
sudamericani possono essersi sviluppati per conto loro e differire così dagli
altri gallinacei.»
Qui termina la lettera di Annie.
Il ritrovamento, o meglio, la datazione di ossa
provenienti da una località precolombiana,
potrebbe risolvere la diatriba.
[1] Dinastia Shang: sull'origine di questa dinastia non abbiamo dettagli, tuttavia la data tradizionale del suo inizio è fissata nel 1751 aC. Durante questa dinastia era conosciuta la lavorazione del bronzo, l'arte della ceramica e la sericoltura. Pare che la società si reggesse su una struttura di tipo matriarcale. Wu Wang, duca di Chou, nel 1050 aC annientò l'esercito Shang e fondò la Dinastia Chou, che durò sino al 256 aC e sotto la quale nacque Confucio nel 551.
[2] Tinamidi: famiglia di uccelli primitivi tuttora viventi, antenati degli Struzioniformi, in particolare dei Nandù, un tempo erroneamente inclusi nell'ordine dei Galliformi. Si tratta di uccelli terricoli dal corpo tozzo, collo slanciato, ali corte che riducono l'attitudine al volo, piedi robusti forniti di 4 dita, coda molto corta che in alcune specie rimane completamente nascosta dal piumaggio, il che conferisce al corpo una forma molto arrotondata. Sono forniti di pigostilo e i maschi hanno il pene come gli struzzi. L'incubazione delle uova, che varia dai 16 ai 22 giorni a seconda delle specie, è compito esclusivo del maschio, cui spetta anche l'allevamento dei piccoli. I Tinamidi vivono nelle regioni americane che si estendono dal Messico nordoccidentale sino alle pampas argentine più meridionali. Sulle Ande arrivano sino a 5000 metri d'altitudine. Questa famiglia è composta da 9 generi e 45 specie. Depongono uova di colori diversi secondo le specie: verde, giallo, bruno o nerastro.
[3] Tetraonidi: a questa famiglia, derivata dalla superfamiglia dei Fasianoidei, appartiene per esempio il Gallo Cedrone, Tetrao urogallus, che vive soltanto nei territori con clima temperato o freddo dell'emisfero boreale, e in Eurasia. Delle 18 specie conosciute di Tetraonidi, 10 sono diffuse in Nordamerica. Costituiscono un gruppo piuttosto giovane, originatosi nel miocene inferiore, cioè da 20 a 25 milioni di anni fa. Il loro sviluppo filogenetico è avvenuto in un territorio che un tempo si stendeva dall'Asia Nordorientale fino all'Alaska, attraverso il ponte naturale occupato oggi dallo stretto di Bering. Praticamente tutti gli appartenenti alla sottofamiglia dei Tetraonini depongono uova dal guscio giallo ruggine picchiettato di bruno. Solo il Tetraogallo del Caspio, Tetraogallus caspius, presenta uova azzurre, o verdi, o verdastre, sempre maculate di marrone più o meno intenso.
[4] Non so da che fonte ha attinto i dati Annie Vogelpoel. In Bird Hybrids di Annie Gray, a proposito degli ibridi fra Tetraonidi e Gallus domesticus, si può desumere che l’allegata fertilità degli ibridi non fu documentata (Tetrao urogallus x Gallus domesticus); inoltre il comportamento della vitalità e della schiusa fu variabile, non certo stimolante per proseguire in incroci siffatti. Se questi sono i dati relativi all’incrocio con Tetrao urogallus, Annie Gray è praticamente muta circa gli ibridi di Gallus domesticus con Tetraonidi nordamericani: non esiste nessun dato in letteratura che valga la pena di essere citato.