Vol. 1° -  VIII.2.5.a.

Gorsium in Pannonia

La Pannonia era un’antica provincia romana compresa tra il Norico, la Dalmazia, l'Italia e il Danubio, abitata in origine da tribù traco-illiriche. Fra le tribù più importanti in seno al popolo dei Pannòni possiamo citare i Boi, gli Azali e gli Aravisci.

Nel 35 aC la Pannonia subì i primi attacchi dei Romani, che sottomisero la parte meridionale della regione; il resto fu conquistato da Tiberio nel 12-11 aC. Continue rivolte indipendentiste resero difficile il mantenimento di un’unitarietà, sino alla definitiva occupazione del Paese nel 9 dC.

La Pannonia, in un primo tempo annessa all'Illirico, venne poi separata e divenne provincia imperiale. Dopo l'annessione e la graduale pacificazione, la costruzione di grandi fortezze in cui erano di stanza le legioni diede il via a una serie di nuovi grandi mercati per i prodotti agricoli e artigianali dell'Italia settentrionale, soprattutto di Aquileia. Verso il 103 dC la provincia venne divisa in due parti, superior e inferior, per essere ulteriormente suddivisa da Diocleziano. Esposta continuamente alle minacce dei Barbari, fu gradualmente abbandonata dai Romani a partire dal 395 per essere occupata dai Goti e dagli Unni nel 441.

Fig. VIII. 23 - Impero Romano da Augusto ai Severi (31 aC - 235 dC): la città di Budapest fu istituita nel 1873 mediante l'unione dei centri di Buda e Óbuda situati sulla sponda destra del Danubio con quello di Pest posto dirimpetto. Óbuda occupava gran parte della città romana di Aquincum, situata all’estrema periferia orientale della Pannonia.

Gli scavi della città romana di Gorsium hanno fornito reperti databili dal 30 al 350 dC, che permettono un interessante colpo d’occhio sull’allevamento di quell’epoca. Inizialmente Gorsium era un avamposto militare, quindi divenne un centro economico ed amministrativo. Alla fine cessò di esistere come città, per diventare nei tempi più recenti terra da pascolo e da coltivi. Solo ultimamente è stato possibile effettuare scavi dai quali è emersa un’enorme quantità di ossa, circa 50.000, buona parte dei quali sono avanzi di pollo. Più del 97% è rappresentato da animali domestici; questo dimostra che la caccia costituiva una fonte alimentare di importanza più che secondaria, mentre tale ruolo venne sostenuto in gran parte dal pollo che occupò un posizione di rilievo nell’economia alimentare della città.

Fig. VIII. 24 - Gorsium
Questo avamposto militare romano sorse a est del Lago Balaton.

Essendo alcuni tarsometatarsi dotati di speroni piccoli, si dedusse trattarsi di capponi, e di capponaggio erano esperti sia i Greci che i Romani. Questa deduzione sull’appartenenza a capponi dei tarsometatarsi potrebbe essere erronea, poiché nel cappone gli speroni continuano a crescere nonostante la castrazione. Più rispondente al vero è l’ipotesi secondo cui gli speroni rudimentali appartenessero a soggetti sessualmente immaturi.

Con le misurazioni si è giunti a stabilire la presenza di almeno 2 tipi di pollo:

- il più leggero, di 1-1,5 kg, potrebbe essere stato un ceppo locale non sottoposto a miglioramento selettivo, grande pressapoco come il Gallo Rosso della giungla, introdotto in Ungheria dagli Sciti [1] ;

- l’altro tipo, più grande, di circa 2 kg, potrebbe essere un ceppo romano sottoposto a selezione.

Ossi simili a questi sono stati rinvenuti in altre località sotto il dominio di Roma.

A Gorsium la conta dei sessi può essere così suddivisa: 79 galline, 39 galli, 25 capponi(?). Erano quasi tutti adulti, in quanto sono stati rinvenuti solo pochi scheletri appartenenti a soggetti prossimi all’età matura.

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[1] Sciti: antica popolazione della Russia meridionale che costituiva un gruppo unitario. Si è ipotizzata una loro origine mongola, oppure finnica, senza poter escludere che essi fossero i predecessori degli Slavi. L'analisi dei nomi che ci sono stati tramandati mostra che la loro lingua era iranica, e pertanto forse lo era anche la loro origine. Il termine Sciti, in senso ampio, comprende l'intera popolazione iranica della Russia meridionale; in senso stretto identifica quel popolo che ai tempi di Erodoto abitava a occidente del Don ed era considerato fino al II secolo aC come un'entità nazionale.