Secondo alcuni l’ingresso del pollo in Iran si verificò durante il primo millennio aC, visto che i Persiani importarono il combattente dopo aver conquistato l’India intorno al 537 aC.
Tuttavia, in base ai dati desumibili dallo Zoroastrismo, il pollo doveva essere noto ai Persiani già da lungo tempo. Zoroastro, forma grecizzata del persiano Zarathustra, è colui al quale la tradizione attribuisce la fondazione del Mazdeismo o Zoroastrismo.
Di Zarathustra non si hanno reali testimonianze storiche, tanto che studi più recenti non vedono in lui un uomo vissuto veramente, bensì un personaggio mitico definibile come eroe culturale. Sta di fatto che Zarathustra risulta un essere preesistente alla nascita materiale, inviato sulla Terra dal dio unico Ahura Mazda sotto forma di fuoco celeste, che provvede a rendere gravida la donna che lo partorirà, poiché egli deve adempiere al mandato di predicare la vera religione al genere umano.
Il Mazdeismo, che prende il nome da Ahura Mazda, è la religione dell'Iran antico, religione del libro e monoteistica che si fonda sul testo sacro Avésta [1] in cui si afferma l'unicità di Ahura Mazda creatore e signore di ogni cosa, anche se accanto a Lui compaiono altri esseri sovrumani, pur sempre sue creature, detti Amesa Spenta.
Nell’Avésta si narra del dio Olmuzd, che diede di sua mano una coppia di polli all’uomo. Inoltre, Zarathustra prescriveva a ciascun fedele di nutrire un bue, un cane e un gallo. Il gallo era conosciuto come Messaggero dell’Aurora, era simbolo di resurrezione, scacciava i demoni dell’ignavia, era il Guardiano del Bene contro il male.
Ma Peters (1913) si spinge al di là della letteratura imperniata sull’Avésta in quanto pare possibile che il ruolo giocato dal gallo nella religione e nella mitologia persiana sia antecedente allo Zoroastrismo, rendendo verosimile l’ipotesi del suo addomesticamento in Battriana - l’odierno Afganistan settentrionale - e in Media - a sudovest del Caspio - prima che la religione persiana venisse riformata da Zarathustra, crociato contro la superstizione, l’idolatria e il materialismo di cui erano imbevuti la religione e il suo popolo.
West e Zhou elencano scoperte in Iran che risalgono al 3900-3800 aC, e altre due scoperte corrispondono ai dati della letteratura.
I Persiani si dedicarono a diffondere i polli verso ovest, in Mesopotamia e in Asia Minore. Anche i Medi [2] hanno avuto un ruolo di primo piano in questa diffusione: infatti i Greci denominavano il pollo l’Uccello dei Medi. L’altra designazione greca di Uccello persiano indica la sua probabile patria d’origine, situata sulla via della seta percorsa dalle carovane.
Ma, sempre secondo Peters - molto raffinato nelle sue indagini - il gallo era noto ai Greci molto tempo prima dei loro contatti coi Persiani e coi Medi, in quanto è probabile che gli autori greci diedero al pollo il nome di uccello persiano a causa della grande importanza religiosa riservata dai Persiani a questo volatile. Infatti costoro, che non possedevano la visione utilitaristica ed economica dei Cinesi, stabilirono che un gallo, dopo aver iniziato la sua carriera di canterino, non poteva più essere mangiato.
[1] L’Avésta, che deriva dal pahlavico Apastak = testo fondamentale, non costituisce un'opera unitaria, ma un complesso di scritti liturgici e rituali, redatti in un dialetto iranico nord-orientale (avestico), databili dal periodo achemenide (sec. VI-V aC) sino all'inizio dell'era volgare. Secondo la tradizione, l'Avésta completo sarebbe stato composto di 21 libri, perduti in seguito alla conquista di Alessandro Magno. Attualmente ce ne resta solo una piccola parte, tramandata oralmente per molti secoli e messa per iscritto nel V secolo dC con un alfabeto di origine semitica.
[2] Medi: popolazione di lingua e stirpe iranica, probabilmente di religione zoroastriana, costituita da varie tribù seminomadi, che fra il X e il IX secolo aC penetrò nella regione dei monti Zagros, nell'Iran occidentale, mescolandosi in parte con la popolazione indigena non indoeuropea. I Medi appaiono per la prima volta nella storia nell'836 aC quando il re di Assiria Salmanassar III riceve il loro tributo, e di nuovo nel 715 nei documenti del re Sargon. La minaccia assira fu uno dei fattori che contribuirono all'unificazione delle tribù Mede le quali, resesi indipendenti nel VII secolo, occuparono tutta la regione che successivamente ricevette il nome di Media.