Vol. 1° -  VI.3.

L’Aseel

Il Codice di Manu parla di battaglie di polli che si svolgevano in India già nel 1000 aC.

Il Combattente Nero - considerato antenato dell’Aseel - e lo stesso Sumatra vennero introdotti in India dai Maomettani e qui, per volere o per caso, furono incrociati, contribuendo alla nascita del miglior combattente del mondo, il Rajah Murgh, il Pollo del Re, o Aseel di Lucknow.

Aseel è un aggettivo di origine araba senza plurale che significa purosangue, di alto lignaggio, puro, originale. Quindi non si dirà mai Aseels, come non si deve dire Games per indicare i Combattenti.

Fig. VI. 6 - Aseel

Aseel fu il nome col quale in India venne sempre denominato il loro combattente, e in Inghilterra si adottò lo stesso nome intorno al 1895 per distinguere questo pollo dall’Indian Game, o Cornish, creato in Cornovaglia 60 anni prima da Sir Gilbert, quando aveva importato dall’India alcuni esemplari di Aseel rosso, poi incrociati con la Derby black-red.

Nessuno può dire in quali proporzioni il Sumatra sia stato impiegato nel produrre l’Aseel, probabilmente in piccole dosi. Che un pollo nero sia esistito non vi è il minimo dubbio: i Persiani lo conoscevano molto bene, come gli Indù del Deccan. Fu descritto nel 1882 da Nawab Yar Muhammad Khan: era un pollo con pelle, ossa, lingua, occhi e sangue neri. Il nome indostano di questa razza è Karnatak. In Persia, un pollo del tutto simile porta il nome di Sabzewar, dovuto a una località omonima; tratto essenziale di questa razza è la lingua, che deve essere completamente nera. La descrizione coincide con quella di Buffon per il pollo nero del Mozambico, identificato col nome di Gallus morion.

Così si esprimeva Pascal a proposito dell’indole dell’Aseel:

“La combattente indiana si potrebbe definire come Malese allevata per il combattimento. Forse nessuna razza ha l’indole così perversa come l’Indiana da combattimento. Bisogna dividere gli allievi sin dalla tenera età, altrimenti si accoppano fra di loro colla migliore intenzione di questo mondo, e ciò succede appena si cominciano a sviluppare i sensi della mascolinità. Tutte le razze combattenti hanno il carattere litigioso, ma questa che ora trattiamo è in ciò superiore a tutte: guai se una gallina, nuova venuta, viene introdotta nel pollaio, le terribili comari l’accoppano senza troppe cerimonie a colpi di becco [1] . Ho già detto che la combattente inglese affronta il nemico non solo a colpi di becco, ma anche a colpi di speroni, tanto che i tarsi vengono armati per la bisogna di piccoli speroni d’acciaio. La combattente indiana invece non si serve che soltanto del suo becco, ed i colpi colgono sempre nel segno, infallantemente: il gallo che si fa scendere nel campo viene dagli indiani privato degli speroni, poiché nella pugna si vuole che tiri di scherma soltanto col becco. La razza è eccezionalmente rustica e di costituzione robustissima: l’allevamento ne è oltremodo facile ed i segni della degenerazione (rachitismo, languore, ecc.) non compariscono mai. Come requisiti economici non si ha nulla da attendere dalle galline: poche uova e cattiva carne.”

Un parere completamente opposto sulle qualità della carne dell'Aseel è espresso in The Wealth of India (1970):

Aseel is one of the best table birds, its flesh being plentiful, delicious and flavoured.

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[1] Posso aggiungere che questo atteggiamento tra femmine è probabilmente molto spiccato non solo nel ceppo di Malese allevato dall’amico Antonio Carena. Spesso egli è costretto a comportarsi da amico anche con chi non è tale (evenienza peraltro rara, vista la sua indole estremamente buona e tollerante): quando, per una mostra, Antonio deve separare le femmine dal gruppo e una di esse rimane invenduta, preferisce regalarla anziché riportarla a casa, dove l’aspetta una morte sicura per mano delle comari.