Colin Harrison ha cercato di correlare questi reperti fossili con l’evoluzione e la distribuzione geografica del genere Gallus, ricorrendo alla sua teoria che riguarda gli effetti esercitati sull’origine delle varie specie di Uccelli da parte della glaciazione avvenuta nel tardo Pliocene — inizio Pleistocene, circa 2 milioni di anni fa.
Durante i periodi glaciali, le varie specie di Uccelli costituenti ognuna una singola popolazione estesa da un capo all’altro dell’Eurasia, furono frammentate in popolazioni isolate che migrarono in rifugi caldi offerti dalle regioni più meridionali. Molte specie adottarono invece rifugi orientali e occidentali. Per alcune specie delle foreste si formarono 3 sottopopolazioni: una occidentale nel Mediterraneo o nel Medio Oriente, una centrale in India e una nel lontano Est Asiatico.
Quando i ghiacciai si ritirarono, le popolazioni orientali e occidentali ebbero di nuovo la possibilità di espandersi verso nord e magari si incrociarono. A seconda della durata dell’isolamento coatto, fu possibile, nel frattempo, una loro evoluzione verso specie o sottospecie separate. Ma alla sottopopolazione centrale, stanziata in India, fu inibita l’espansione verso nord da parte della piattaforma Himalaiana e Tibetana, per cui essa rimase nel Subcontinente Indiano.
Harrison ha applicato la suddetta teoria della genesi delle specie anche all’evoluzione e alla distribuzione del genere Gallus. Secondo il suo pensiero, i fossili di Gallus in Europa indicano l’esistenza di un rifugio occidentale, abitato da una sottopopolazione che può essersi estinta durante l’ultima glaciazione o che può essere stata sterminata dall’uomo.
Tuttavia, non esiste una prova dell’esistenza storica di questo rifugio. Harrison ha sottolineato che la scoperta dell’antico Gallus in Europa, interpretato come pollo domestico, ha bisogno di una revisione critica. Per ora può rappresentare solamente un fossile di Gallus selvatico.