Anche il sistema nervoso di un uccello ricorda quello del coccodrillo e, talora, quello della lucertola.
In sintesi possiamo dire che le particolarità strutturali del suo sistema nervoso sono quasi come le reliquie di quello di un rettile suo antenato e che non differisce molto da quello del coccodrillo, se non per il fatto di essere più complicato e per un maggior sviluppo degli emisferi e del cervelletto.
Tra i diversi uccelli, un encefalo meno sviluppato in rapporto alle dimensioni somatiche è presente negli struzzi, nei polli e nei piccioni, mentre nei pappagalli raggiunge le massime dimensioni relative.
Primitivamente il midollo spinale aveva una considerevole autonomia persino nel caso di movimenti complessi come il nuotare. I pesci possono continuare a eseguire i movimenti coordinati del nuoto anche quando vengono eliminate le connessioni tra cervello e midollo spinale. Nel corso dell'evoluzione dei vertebrati si riscontra una tendenza verso circuiti nervosi sempre più complessi, sia all'interno del midollo spinale che fra midollo spinale e cervello. Lo sviluppo di queste connessioni fra midollo spinale e cervello è andato di pari passo con l’aumento della dipendenza delle funzioni midollari dal controllo esercitato da parte dei centri superiori.
Negli uccelli non esiste legame diretto fra corteccia e midollo, come avviene invece nei mammiferi mediante i fasci piramidali. Il midollo spinale degli uccelli occupa quasi per intero il canale vertebrale dal forame occipitale al pigostilo. Nella parte terminale della regione cervicale e in quella lombosacrale si osservano delle intumescenze dovute all’emergenza dei voluminosi nervi destinati all’ala e all’arto posteriore. Peculiare è inoltre la presenza in sede lombosacrale di uno slargamento dorsale a forma di ampia depressione, il seno romboidale, dove viene accolto un organo di consistenza molle, il corpo gelatinoso, costituito da grosse cellule di origine gliale [1] , ricche in glicogeno.
Si è potuto arguire che molti dinosauri avevano un cervello sacrale, un’espansione del tessuto spinale a livello toracico che coordinava stimoli, funzioni e movimenti periferici. Così un falco, privato degli emisferi cerebrali, è ancora capace di volare per inseguire le prede e la vista di un passero agisce sui suoi centri mesencefalici da cui partono i comandi per eseguire movimenti opportuni; ma dopo aver catturato la preda il falco non sa cosa farsene, in quanto gli manca la sensazione di fame.
[1] Glía, in greco, significa colla, glutine. La Neuroglia è l’insieme delle cellule non neuronali presenti nel tessuto nervoso. Si distinguono diversi tipi di neuroglìa a seconda della forma e delle funzioni delle cellule. Gli astrociti (con forma stellata) e gli oligodendrociti (forniti di pochi prolungamenti) si trovano spesso in relazione ai vasi, esplicando sulla cellula nervosa una funzione trofica. Tuttavia si è recentemente scoperto che in qualche caso queste cellule gliali sono molto importanti nella modulazione dell'attività di alcuni neurotrasmettitori. Un altro componente della neuroglìa è la microglia - composta da cellule molto piccole, ramificate, con una disposizione ad albero molto complessa - che ha invece un ruolo fondamentale nella fagocitosi di cellule morte quando vi sia un danno tissutale; produce inoltre parecchi fattori pro e antinfiammatori (citochine, interleuchine) e si pensa perciò che essa sia molto importante nel regolare l'attività immunitaria in seno al sistema nervoso centrale.