Omonimie


Arteria a trachea di pollo

Un polso radiale duro alla palpazione è tipico dell'arteriosclerosi - in greco sklërós = duro - e l'arteria radiale col volgere dei decenni può presentare l'alternarsi di tratti duri e di tratti cedevoli che ricordano la trachea di un pollo, o una trachea umana. Palpando un'arteria a trachea di pollo sembra di palpare i grani di un rosario.

Il sostantivo italiano trachea deriva dall'aggettivo femminile greco tracheîa = rugosa, che i medici greci applicarono al sostantivo artëría = canale, trachea, uretere, arteria, aorta a seconda degli autori. Tracheîa artëría designava, dunque, un organo scabroso a causa degli anelli cartilaginei, come mostra anche l'equivalente dotto sinonimo italiano asperarteria oggi caduto in disuso.

Trachea di pollo

La trachea di un uccello, ma anche del pollo, possiede uno scheletro formato da anelli cartilaginei che, contrariamente a quelli umani, sono completi, molti dei quali presentano una metà destra o sinistra alternativamente più espansa. Ciascun anello si sovrappone con la porzione espansa alla parte più ridotta dell'anello contiguo. Il numero di anelli varia a seconda della specie cui l'uccello appartiene. Nei gallinacei di taglia normale la trachea è lunga circa 16 cm, salvo variazioni dovute ovviamente alla mole corporea.

Trachea umana

La trachea umana è un canale impari, mediano, lungo ca. 10-12 cm e largo tra i 15 e i 20 mm, piuttosto elastico, di forma cilindrica, appiattita nella parte posteriore, formata da una serie di 16-20 anelli cartilaginei, le cartilagini tracheali, tra loro tenute assieme da legamenti, detti anulari. Gli anelli cartilaginei non si saldano completamente nel quarto posteriore, dove la parete tracheale è costituita dalla membrana fibrosa.

L'arteria a trachea di pollo
dovuta alla sclerosi di
Mönckeberg

Normalmente, il dito che palpa un polso arterioso, apprezza l’onda di percussione del sangue sulla parete dell’arteria. Tra le caratteristiche che il polso presenta (frequenza, ritmo, volume, celerità) c’è anche la sua consistenza. Questa esprime le condizioni anatomiche della parete vasale che può essere dura per le alterazioni sclerotiche che causano indurimento, allungamento e tortuosità del vaso, e che quindi oppone resistenza alla pressione digitale. Si può quindi parlare di polso duro allorché la parete vasale sclerotica e calcifica oppone resistenza alla compressione digitale anche qualora la pressione arteriosa fosse nei limiti di norma.

Mentre nell’aterosclerosi, la forma più comune di arteriosclerosi, la formazione di placche (ateromi) si ha nello strato più interno (intima) della parete arteriosa, con percezione al tatto di un indurimento diffuso dell’arteria, in una particolare forma di sclerosi arteriosa - la medio-calcinosi o calcificazione focale di Mönckeberg - placche calcifiche circolari o longitudinali si depositano nello strato medio (muscolare) dell’arteria. È in tale forma della malattia arteriosclerotica che facendo scorrere le dita leggermente lungo il vaso, si possono percepire le piccole calcificazioni circolari che danno la sensazione tattile della trachea di pollo.

Sclerosi di Mönckeberg
da
Istologia patologica - volume II
di Cesare Cavallero

1965 – Casa Editrice Ambrosiana – Milano

La sclerosi di Mönckeberg o calcinosi della media colpisce, a differenza dall'aterosclerosi, le arterie di tipo muscolare, ed interessa esclusivamente la tonaca muscolare del vaso. All'inizio si tratta con tutta probabilità di alterazioni regressive, metamorfosiche o necrotiche degli strati muscolari; in una fase successiva, nelle aree necrotiche si verifica il processo caratteristico della forma morbosa, e cioè la deposizione di sali di calcio (fig. 270). Si ha allora una calcificazione granulare, od a placca, od anche ad anello continuo, della tonaca media del vaso; ne conseguono una rigidità, una perdita di elasticità ed un aumento di consistenza della parete vasale, senza che si abbia in genere alcuna modificazione del calibro. Questo spiega perché, anche nel caso di estesa compromissione delle pareti arteriose che, per la loro opacità ai raggi X, sono ben documentabili in vita all'esame radiologico, la forma morbosa non dia sintomi clinici evidenti. Anche la membrana elastica interna appare talora calcificata. In alcuni casi si nota, sempre nell'ambito della tonaca media dell'arteria, la comparsa di aree cartilaginee e di aree ossificate.

Le arterie muscolari più spesso colpite dal processo sono le tibiali, radiali, poplitee, femorali ed iliache; l'arteria splenica e le mesenteriche sono anch'esse frequentemente interessate, mentre il distretto coronarico e quello cerebrale sono risparmiati. Nelle arterie a decorso superficiale, come le radiali, l'ispessimento e l'indurimento della parete vasale possono essere apprezzati in vita palpatoriamente e talora forniscono il caratteristico reperto dell'arteria a trachea di pollo, essendo l'arteria sede di deposizioni calcaree ad anello, separate tra loro da tratti di parete integra.

Si tratta di una sclerosi arteriosa caratteristica delle età avanzate, che viene patogeneticamente riportata al logorio della parete arteriosa in funzione dell'età, oppure a spasmi vasali ripetentisi sotto influenze neurovegetative che determinano ischemia della parete arteriosa e quindi necrosi ischemiche e calcificazione. Spesso la sclerosi di Mönckeberg si associa a deposizioni lipidiche sottointimali e ad ispessimento connettivoelastico dell'intima, che sono alterazioni caratteristiche dell'aterosclerosi.

Cesare Cavallero (1913-1979)

Nato ad Alessandria il 23/08/1913

Distinzioni scientifiche, onorificenze, cariche pubbliche e accademiche

1957-58
Membro del Consiglio direttivo della Società italiana di Endocrinologia
Socio della Deutsche Gesellschaft fur Endokrinologie
della Società italiana di Patologia
della Società italiana di Allergologia
della Società italiana di Biologia sperimentale
della Società italiana per lo studio delle malattie del ricambio
della Società Internazionale del sistema neurovegetativo
della Società Lombarda di Scienze medico-biologiche
della Lega italiana per la lotta contro i tumori e Membro della Sezione pavese

1958-59
Socio della Società itlaliana di Istochimica

1960-61
Socio dell'International society for human and animal mycology
della Internationsl academy of pathology
Membro della Società italiana di gerontologia e geriatria
Membro della lega italiana per la lotta contro i tumori

Campagna di guerra 1940-43