SULLE TRACCE DI ALDROVANDI di Focardi Fabrizio

Devo ringraziare Stefano Bergamo che mi ha segnalato questo bell’articolo di Luuk Hans sull’origine della Padovana; lo ritengo molto interessante e lo sottopongo alla vostra opinione. È pur sempre una razza italiana; o no?
Stefano – che non ho il piacere di conoscere personalmente ma che spero di incontrare presto – è sempre molto disponibile e pieno di buona volontà e mi aiuta nei miei rapporti con l’Olanda.
Lo ringrazio quindi di tutto cuore e ringrazio Luuk Hans per l’autorizzazione a pubblicare il suo articolo.
Luuk Hans è il segretario del Club della “Nederlands Baard- en Kuifhoenderclub” (Club Olandese della Barbaciuffo) e coordinatore del’INPC (International Network of Poland Clubs): praticamente tiene i contatti fra i club di razza di vari Paesi (Gran Bretagna, Germania, Danimarca, Svizzera, Australia e ovviamente Paesi Bassi).

Fabrizio Focardi


Sulle tracce di Aldrovandi
di Luuk Hans

con la collaborazione de: Dott. Elio Corti; traduzione: S. Bergamo

Il Dott. Elio Corti è un medico-chirurgo specialista che sin dal 1994 si occupa della genetica del pollo.
Stefano Bergamo è un italiano appassionato della razza, che vive in Olanda.

Come si è giunti alla selezione di razze avicole dotate di ciuffo o ciuffo e barba?
Le teorie in proposito sono diverse. E diversi sono soprattutto gli aneddoti. Molte notizie trovano origine dall’opera dello studioso italiano Ulisse Aldrovandi, che intorno al 1600 scrisse l’opera intitolata Ornithologia, ove si trovano anche illustrazioni raffiguranti polli ciuffati. L’ipotesi è che le ciuffate abbiano quindi raggiunto i Paesi Bassi dall’Italia. Un’altra teoria vuole che siano giunti in Olanda attraverso le rotte del Mar Baltico. Tale ipotesi sarebbe corroborata dal nome che gli inglesi diedero alle ciuffate: ‘Polish’ o ‘Polands’, che significa ‘originarie della Polonia’.
Il primo riferimento alle ciuffate in Olanda è del XV° secolo, mentre i primi dipinti in cui vengono raffigurate sono del XVI e XVII secolo. Comunque sia, la ciuffata deve essere una razza molto più antica. Infatti, la selezione e fissazione di certi caratteri così peculiari, quali il ciuffo decisamente molto sviluppato, ed in colori che spesso contrastano nettamente con il piumaggio sul resto del corpo, deve essere avvenuta nel corso di moltissimi anni.
Le ciuffate sono state oggetto di studio anche prima di Aldrovandi. I dati certi sono decisamente scarsi, ma è proprio per questo che si delinea la necessità di fare luce sulla loro storia precedente il 1600.

Nei tempi antichi

Negli antichi testi si fa riferimento ai Greci ed ai Romani. Sono diversi gli autori che si riallacciano a documenti che risalgono a tale epoca.
È possibile affermare che le ciuffate esistessero già tra il primo ed il quarto secolo d.C. Non è invece probabile che esistessero in data precedente, in quanto gli scrittori romani più antichi non ne trattano affatto nelle loro opere. Autori romani di epoca precedente l’era cristiana, quali Varrone, Plinio e Columella, dimostrano di ignorare l’esistenza dei polli dal gran ciuffo.
L’olandese Houwink, nel suo libro Razze avicole nelle forme e colori loro propri, pubblicato intorno al 1900, cita fonti greche e romane, tra le quali lo scienziato e filosofo greco Aristotele, vissuto intorno al 400 a.C. Houwink prospetta la possibilità che Aristotele abbia individuato le ciuffate con la denominazione di ‘Patavine’. Tale ipotesi, tuttavia, è ben lontana dal convincere.
La prima prova concreta dell’esistenza delle ciuffate ci viene fornita da determinati scavi archeologici effettuati in Inghilterra, e precisamente ad Uley, ove vennero rinvenuti scheletri appartenuti a polli ciuffati di epoca romana, come si deduce dalle caratteristiche del cranio, tipiche delle ciuffate. Tali ritrovamenti risalgono ad un periodo compreso tra il I ed il IV secolo d.C.

Fig. 1: cranio di ciuffata

Molto particolari sono le statue, dello stesso periodo, esposte nella Sala degli Animali dei Musei Vaticani. Si tratta, senza ombra di dubbio, di polli ciuffati. Le statue, della grandezza di circa 30 cm., negli anni ’30 sono state oggetto di studio da parte del Prof. Ghigi; sfortunatamente, non mi è stato possibile entrare in possesso di tale documento.

Fig. 2: Musei Vaticani.

Delle copie in gesso delle suddette opere sono state esposte in occasione del congresso mondiale di Londra (1939). Gli originali sono in marmo. In breve, in base ai ritrovamenti in Inghilterra ed ai marmi dei Musei Vaticani, è possibile ritenere che le ciuffate siano giunte in Europa tra il I ed il IV secolo d.C.

Rimane naturalmente aperta la questione della loro provenienza.
L’ipotesi più probabile è che le ciuffate, al seguito di tribù nomadi provenienti dall’estremo oriente, abbiano viaggiato in direzione dell’Europa. Ciò può essere avvenuto in diversi modi: nel caso si consideri il percorso settentrionale, attraverso la Russia ed il Baltico, la razza russa Pavlov potrebbe costituire una testimonianza di tale passaggio; acquista plausibilità anche, per deduzione, l’ipotesi che le ciuffate siano giunte in Olanda dall’est europeo. Ciò spiegherebbe anche la denominazione inglese delle stesse: Polands o Polish. Se invece si considerasse il percorso meridionale, sarebbero allora le Sultana e le Padovane una logica conseguenza di tali spostamenti. Interessante è il fatto che uno scrittore tedesco, Conrad Gesner, nel 1555 fa menzione di alcune galline ciuffate che sarebbero state regalate dal sultano turco ad un ospite veneziano (probabilmente un regalo forzato, dopo la caduta di Costantinopoli). Venezia e Padova sono vicine: il collegamento col nome Padovana è presto fatto!

Sembra realistico ritenere che le diverse razze originarie di ciuffate, quali Sultana, Pavlov e la nostra Ciuffata Olandese, ed altre razze ad esse collegate come il Brabante, l’Uilebaard e la Breda, siano state tutte, in origine, strettamente imparentate fra loro.
In breve, la storia delle ciuffate copre un arco di molti secoli, ben più di quanto si ritenesse recentemente.

Da Aldrovandi a van Gink

Comunque sia, molte delle storie sulle origini delle ciuffate cominciano dal summenzionato Aldrovandi. Ciò in quanto da allora le ciuffate vengono rappresentate nei dipinti, la miglior prova dell’effettiva esistenza delle stesse.
Nella sua opera datata 1600 si trovano anche illustrazioni raffiguranti polli ciuffati, che dall’autore stesso vengono denominati Padovani.

Fig. 3

Il gallo della figura è, a mio parere, un bell’esempio di olandese nero a ciuffo bianco. È vero che un tale esemplare non supererebbe l’esame di una giuria odierna, ma il ciuffo bianco ed il piumaggio – prevalentemente – nero denotano una chiara relazione con l’Olandese nero a ciuffo bianco.
L’illustrazione a colori di Aldrovandi non compare spesso nelle pubblicazioni: si tratta di una copia tratta dall’edizione originale del libro di Aldrovandi, conservato nel Museo zoologico di Bologna, in Italia.

Nel XVII secolo vengono prodotti numerosi dipinti raffiguranti polli ornamentali dell’epoca. Uno dei più famosi è L’aia di Jan Steen, databile intorno al 1660: uno splendido dipinto, che si può ammirare nella Mauritshuis dell’Aja. Tale dipinto, da solo, giustifica una visita a detto museo.
Vi vengono riprodotti polli ciuffati in colorazioni a noi oggi ancora familiari, quali argento reticolato nero e bianco. Ma la cosa sorprendente è che vi sono dipinte anche due belle galline nella colorazione fulvo a ciuffo nero, una colorazione che oggi non è (più) riconosciuta. Vi si trova, tra l’altro, anche una ciuffata dai tarsi impiumati! La si confronti con raffigurazioni recenti di Pavlov. Lo stesso vale anche per colorazioni che ritroviamo nei dipinti di Melchior d’Hondecoeter.

Fig. 4: D’Hondecoeter
Fonte: Museo centrale di Utrecht

D’Hondecoeter è l’autore di diversi dipinti raffiguranti galline ciuffate.
È risaputo che i pittori dell’epoca dipingevano animali in modo molto fedele alla realtà. Melchior d’Hondecoeter riprodusse regolarmente gli stessi soggetti in diversi dipinti. Ad esempio, una ciuffata bianca (con pulcini) ricorre diverse volte, e lo stesso vale per un gallo perniciato a ciuffo bianco. Si noti anche la gallina dorata reticolata/pagliettata di nero. Tuttavia, l’artista ha riprodotto, in una delle sue opere, anche un gallo che è un chiaro esemplare di Olandese nera a ciuffo bianco, come si evince dalla figura.

Fig. 5: D’Hondecoeter
Fonte: Rijksmuseum, Amsterdam

I dipinti di d’Hondecoeter si possono vedere anche al Rijksmuseum di Amsterdam ed al Museo centrale di Utrecht, qualora non siano in restauro o in deposito.

Dall’assoluta eterogeneità alla perfezione

Benché le ciuffate non siano originarie dei Paesi Bassi, va al nostro Paese l’onore di avere perfezionato la razza, vale a dire, di avere creato delle ‘vere ciuffate’. In tal modo ai soggetti a ciuffo bianco, sia in Olanda che in Germania, è stata aggiunta la specificazione ‘olandese’. Anche in Inghilterra si parla da tempo di Dutch Crested, ciuffata olandese. Tale onore ci viene riconosciuto per le ciuffate prive di barba, ma non per la varietà che ne è provvista. Quest’ultima, nei Paesi a noi confinanti, viene ancora indicata con il nome di Padovana, come – d’altra parte – anche in Olanda fino agli inizi del secolo scorso. In considerazione di ciò, si può anche sospettare che l’Olanda abbia svolto un ruolo di primo piano nel perfezionamento della ciuffata con barba, o Padovana. È un fatto che anche antiche razze olandesi, quali Brabante e Uilebaard, siano state originate utilizzando lo stesso materiale di partenza.
Ad illustrare il livello di perfezionamento raggiunto si prestano i disegni di C.S.Th. van Gink, morto l’11 febbraio del 1978 all’età di 78 anni. Van Gink era un profondo conoscitore delle razze avicole, ma anche un maestro nell’arte del disegno. Disegnava soggetti dalla costruzione e dai colori ideali, ma anche colorazioni quali sarebbero potute apparire, come ad esempio soggetti fulvi a ciuffo nero.
Un bell’esempio ne è la raffigurazione in basso. È possibile che Van Gink abbia trovato ispirazione ne L’aia di Jan Steen?

Fig. 6: Il soggetto fulvo a ciuffo nero di Van Gink

Nel corso del Ventesimo secolo vengono create le varietà nane delle razze di taglia gigante o standard. Ciò è vero anche per le ciuffate, sia con barba che senza.
Se possiamo parlare di razze olandesi, dobbiamo in ogni caso ringraziare gli inglesi per la creazione della varietà nana della Ciuffata olandese con barba o Padovana. Al merito di avere creato la varietà nana della Ciuffata aspirano gli inglesi, i tedeschi e gli olandesi. Comunque sia, entrambe le varietà sono state create a cavallo dei secoli XIX e XX.
Tutte le varietà, grandi e nane, con barba e senza, in Olanda sono attualmente allevate alla perfezione nelle colorazioni riconosciute.

Colori e ciuffi

Al momento attuale ci dedichiamo alle colorazioni riconosciute dallo standard, ognuna con l’appropriato ciuffo ed eventualmente la barba. Fin dall’epoca dei primi dipinti, in qualità di allevatori abbiamo realizzato dei capolavori grazie alla perfezione che abbiamo raggiunto nell’arte di allevare. Ed è così che possiamo ammirare splendidi soggetti a piumaggio nero dai lucenti riflessi verdi e ciuffi candidi come neve, o orlature nitide con barbe e ciuffi appropriatamente inversi.

Fig. 7: Bogdani

Ma non sempre è stato così. Negli antichi dipinti si vedono delle belle ciuffate multicolori o picchiettate, in colorazioni che oggi considereremmo frutto di fantasia. Basti pensare a dei soggetti fulvi a ciuffo bianco e barba nera, come nel dipinto dell’ungherese Bogdani, attivo in Olanda nel XVII secolo, o ai summenzionati fulvi a ciuffo nero o perniciati a ciuffo bianco quali sono raffigurati nei dipinti di Jan Steen en Melchior d’Hondecoeter.

Anche le preferenze in materia di grandezza del ciuffo sono cambiate nel corso degli anni. Le prime ciuffate presentano un ciuffo più ridotto, e spesso – soprattutto nel gallo – meno armoniosamente arrotondato. Nel corso del XX secolo, con un lavoro di selezione sistematica, i ciuffi sono divenuti più grandi. Basti consultare lo standard degli anni 50: “Ciuffo: il più grande possibile”.
Anche il logo del Club olandese della ciuffata testimonia il cambiamento del gusto. Nel nostro Paese il Club di razza della ciuffata olandese venne fondato nel 1925, e si presentava con il logo sottostante. Il club attuale è stato fondato nel 1980 e presenta un logo maggiormente stilizzato, in cui tuttavia le dimensioni del ciuffo rimangono notevoli.

Fig. 8: logo a confronto

Recentemente si è optato per un ciuffo sì grande, ma soprattutto robusto ed in proporzione al resto del corpo, soprattutto al fine di ottenere un campo visivo naturalmente libero. In concreto, si tratta di un passo indietro nel tempo.

Ritorno al futuro

La lunga storia che abbiamo passato velocemente in rassegna, per così dire a volo d’uccello, ci dimostra che le ciuffate esistono sin dall’inizio dell’era cristiana. La marcia trionfale ha avuto inizio nell’Olanda del Medio Evo, con il perfezionamento nel nostro Paese delle ciuffate con e senza barba. In tal senso l’Olanda si è fatta eleggere la patria d’origine di tali razze.
La storia ci mostra anche come gli animali si adattino, nel corso del tempo, ai mutamenti sociali, una caratteristica essenziale alla sopravvivenza degli stessi.

Comunque sia, le ciuffate, grazie al loro aspetto particolare e la bellezza dei colori, hanno sempre suscitato, nel corso dei secoli, un interesse particolare.
C’è da augurarsi che aumenti il numero degli allevatori che si dedicano a questi nostri animali di particolare bellezza.


Letteratura interessante dal punto di vista storico:
  • Historie van de pluimveehouderij, prof.dr.ir. E.H. Ketelaars
  • Hoenderrassen in hunne vormen en kleuren, R. Houwink
  • Roman Evidence of a Crested Form of Domestic Fowl, as Indicated by a Skull Showing Associated Cerebral Hernia, D. Brothwell
  • Did Chickens Go North? New Evidence for Domestication, Barbara West and Ben-Xiong Zhou
  • Aldrovandi on chickens, L.R.Lind
  • Races of domestic poultry, E Brown