SUL GIALLO NEL PIUMAGGIO BIANCO di Verest Andy

Un problema che incontriamo spesso nell’ allevamento delle galline bianche e molto difficile da prevenire, è un riflesso giallo nel piumaggio.
Durante le mostre questo provoca spesso critiche del giudice e non raramente anche la perdita di voti cari. Questo non rende più piacevole l’allevamento o l’esposizione di polli bianchi, visto che bisogna lavare in ogni caso questi animali. In quest’articolo vorremmo allora approfondire le cause e i rimedi possibili di questo riflesso non gradito e infine proveremo a fare una conclusione sull’importanza che si dovrebbe dare o no a questo riflesso durante il giudizio. Il colore del piumaggio delle nostre galline è provocato dalla presenza o dall’assenza e dalla collaborazione di due pigmenti, cioè l’eumelanine e il pheomelanine.
L’eumelanine è il pigmento che è responsabile per le colorazioni nero, blu e grigio perla e il pheomelanine è responsabile per tutte le tinte rosse, marrone e gialle.
Entrambi pigmenti sono solo depositati nel piumaggio e sono responsabili di tutte le colorazioni dei nostri polli che conosciamo. Quando non c’è nessuno dei due pigmenti, allora abbiamo un animale bianco.
Accanto a questi due, c’è un terzo pigmento che ha un ruolo importante nell’apparenza dei nostri polli, cioè il xanthophyl. Questo pigmento non può, al contrario degli altri due, essere prodotto dall’ animale stesso e proviene integralmente dall’alimentazione. Il xantophyl è responsabile per il colore giallo delle zampe, del becco, degli occhi, del rosso d’uovo, del grasso e eventualmente della pelle e degli orecchioni. Ogni tanto può anche depositarsi nelle piume e così provoca il riflesso giallo nel piumaggio bianco. Il xanthophyl fa parte del gruppo dei carotenoidi e si trova ampiamente per esempio nel granoturco, ma anche in tutte le piante verdi.

Dr. Andy Verelst mentre giudica
al Campionato Italiano 2007 di Jesolo.

Dal punto di vista della genetica ci sono due generi di polli bianchi, cioè i bianchi dominanti e i bianchi recessivi. Il bianco dominante è provocato dal gene dominante ‘I’ che impedisce la sintesi dell’ eumelanine o in altre parole per colpa di questo gene i polli neri, blu o grigio perla diventano totalmente bianchi. Il pheomelanine non è intaccato e rimane visibile quando è presente.
Lo conosciamo per esempio nella colorazione fulva orlata bianco nella Padovana o nel Combattente Indiano giubileo. La razza più famosa nella colorazione bianca dominante è il Leghorn americano. Il bianco recessivo è provocato dal gene recessivo ‘c’ che impedisce anche la produzione di eumelanine e pheomelanine o in altre parole di polli bianchi recessivi che sono dei polli colorati che non possono far vedere la loro colorazione perché non possono produrre i pigmenti.
La maggior parte dei polli bianchi è bianca recessiva, per esempio gli Orpington, i Wyandotte, le Morosete, le Minorca ma anche tutte le razze italiane. Tutti i polli possono assorbire il xanthophyl e depositarlo nei loro occhi e nei rossi d’uovo.

Se anche le zampe e la pelle saranno gialli, dipende dal gene dominante ‘W’. W impedisce la deposizione del pigmento giallo e allora è responsabile per le zampe bianche, nere e ardesia. Il gene recessivo ‘w’ permette la deposizione di xantophyl nella pelle, nel grasso e nelle zampe e così è responsabile per le zampe gialle o verdi. In quale misura questo pigmento giallo può esser assorbito e depositato, è anche influenzato per la maggior parte dalla genetica ma i geni responsabili non sono però identificati.
Quello è anche visibile nell’allevamento. Ogni allevatore di una razza con zampe gialle vedrà che qualche soggetto non avrà lo stesso colore intenso delle zampe nonostante la stessa alimentazione. Quelli sono allora i soggetti meno interessanti dal punto di vista della genetica.
Usando sempre i soggetti con le zampe più verdi o più gialle come riproduttori, i geni ‘migliori’ sono selezionati. Accanto all’influenza genetica, c’è anche una influenza distinta ormonale. I galli depositeranno il xantophyl più facilmente delle galline ma dall’altra parte le galline non possono depositare tanto pigmento perché ne perdono tanto ogni giorno deponendo le uova. Questo è anche la ragione perché abbiamo più problemi con il riflesso giallo con il gallo e perché una gallina che depone molto avrà sempre le zampe e gli occhi più chiari di una che depone meno.

Il problema del riflesso giallo nel piumaggio bianco, lo vediamo allora di più con i galli e soprattutto sulla mantellina, sulle spalle e sulle lanceolate della groppa o, in altre parole, sulle piume che sono dipendenti degli ormoni maschili. Lo vediamo anche più pronunciato in quelle razze che hanno le zampe gialle o verdi, in quei soggetti che ricevono un regime ricco di carotene (molto granoturco) e quelli che vivono fuori sull’erba.
Non lo vediamo quasi mai con i bianchi dominanti ma con i bianchi recessivi invece molte volte. Un ulteriore ostacolo è l’influenza della luce solare. Più lungamente sono stati al sole, più pronunciato sarà il problema. Perciò quasi in tutti i galli bianchi di più di un anno incontriamo riflessi gialli. Le risposte alla domanda che possiamo dare, sono abbastanza semplici: tenerli su regime povero di carotene, non lasciarli sull’erba, tenerli fuori dal sole e anche selezionare i soggetti con meno di riflessi.
Naturalmente questo è più facile da dire che da fare. Un regime povero di carotene è raggiungibile. Si può scegliere un mistio povero di granoturco o fare personalmente una mescolanza senza granoturco. Naturalmente l’alimentazione deve essere equilibrata e avere il valore nutritivo necessario. Questa misura è più efficace durante il periodo della crescita, quando le piume crescono costantemente, o durante la muta per gli adulti.
Un problema è che non possiamo farlo con le razze con le zampe gialle perché allora avranno le zampe troppo chiare. Non lasciarli sull’erba è possibile se si hanno delle voliere pulite o un pollaio asciutto, se no la probabilità d’insudiciare il piumaggio è troppo grande.
Tenerli fuori dal sole è possibile qualche volta, per esempio quando si può lasciarli in un frutteto sotto gli alberi o tenerli in una voliera, ma di solito questa misura non è tanto facile da prendere. Quando si possono combinare queste misure diverse, è possibile ottenere un certo risultato ma ancora piuttosto ristretto.
Il modo in cui un giudice deve maneggiare dei riflessi gialli con galli bianchi, dipende dalla situazione. Un riflesso giallo molto pronunciato è sempre non gradito ma una certa tolleranza qualche volta è giustificata: più con i galli di più di un anno che con i giovani e più con razze con le zampe gialle che con le altre (secondo lo standard europeo è tollerato con tutti i combattenti asiatici nella colorazione bianca).
Inoltre si deve prendere in considerazione il clima. Sarà più facile tenere un gallo bianco ben bianco nel Belgio piovigginoso che nell’ Italia assolata. Accettare alcuni riflessi gialli per esempio in una Polverara bianca, una varietà rara di una razza rara con le zampe verdi, che ha sempre vissuto sotto il sole italiano, mi sembra giustificato. Con la conoscenza delle cause del problema, questo può essere considerato come prendere responsabilità rispetto agli animali e agli allevatori. Delle reazioni sono benvenute.